“Non riaprire la scuola in Campania sarebbe un grave errore, un’anomalia che non si verifica in nessun altro paese occidentale”. Non usa mezzi termini l’ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno Aurelio Tommasetti, candidato al consiglio regionale della Campania con la Lega, in questi giorni impegnato in un tour elettorale in provincia di Salerno. Candidato al consiglio regionale della Campania con la Lega. Che aria si respira in questo momento? “E’ sicuramente complicato fare campagna elettorale, facendo lo slalom tra covid, ombrelloni e le preoccupazioni delle persone che devono riaprire le proprie attività. Bisogna tener conto delle difficoltà delle famiglie, legate alla scuola che non apre in Campania e siamo fermi da oltre sei mesi, con un palleggio indegno di irresponsabilità tra il ministro e il governatore. L’aria per la Lega è ottima: le nostre idee e i nostri valori troveranno un riscontro elettorale, c’è voglia di un centro destra non trasformista e per me è un grande onore e una grande responsabilità essere capolista ma allo stesso tempo raccogliere le preferenze: bisogna barrare il simbolo e scrivere Tommasetti, nome “complicato” da scrivere, rispetto ad altri. Questa è un po’ la situazione e io me la giocherò per noi, per la lista, per me stesso fino all’ultimo momento. Sono convinto che otterremo la fiducia dei campani e l’aria è positiva; la Lega, in provincia di Salerno, ha messo in campo una bella lista e lo dico da dirigente di partito, prima che da candidato. Credo che la lista sia ben distribuita, siamo presenti su tutto il territorio e aspettiamo il giudizio sovrano delle persone”. Post elezione quale sarà la sua priorità? Da dove si riparte? “Fare la Lega. Sono convinto che saremo forza di governo e dovremo dare dimostrazione di buona amministrazione, come ho fatto nella mia vita, sui settori nei quali i cittadini chiedono risposte: sanità, ambiente, agricoltura, turismo e lavoro. Queste sono le grandi priorità della regione. Se, invece, saremo forza di opposizione questo non ci spaventa perchè, comunque vada, per la prima volta la Lega sarà rappresentata in consiglio regionale e faremo un’opposizione seria, dura e pura, senza sconti a nessuno nell’interesse dei campani perchè purtroppo i cittadini vedono collezionare record negativi uno dietro l’altro e, in ogni caso, saremo pronti a prepararci alle sfide successive. Sono convinto che le prospettive siano ottime e ci vuole tempo per realizzare ma non farò mai mancare il mio apporto al partito perchè poi diventa cruciale dare una mano sui territori. Questa campagna elettorale ci insegna proprio questo: io, al di là di cercare il consenso per me stesso e per il simbolo, sto cercando di riallacciare rapporti sul territorio perchè vedo una gran voglia di Lega e di centro destra e bisogna gratificare i tanti militanti che ci sono sul territorio, con una regia unica in provincia e regione”. Da ex rettore dell’Università di Salerno e da responsabile nazionale del dipartimento università per la Lega, c’è una battaglia in particolare che intende portare a Palazzo Santa Lucia? “L’Università per me, in questo momento, è una ferita aperta perchè vedere che non ci sono indicazioni sulla riapertura è una sofferenza. Io vivo sopra l’università, ogni mattina – prima di partire per il mio tour – la guardo ed è una sofferenza. Io penso che bisogni avere l’etica della responsabilità, il ministro ha lasciato da soli i direttori, le famiglie, gli studenti e pagheremo lo scotto in termini di immatricolazioni. Sanità, rifiuti e ambiente, lavoro sono sicuramente le mie priorità, bisogna lavorare su questo e, da responsabile del programma elettorale, abbiamo dei dossier importanti che tireremo fuori quando sarà il momento, per avanzare le nostre idee e le nostre proposte. Noi saremo sempre propositivi ma anche tenaci e forti ma soprattutto saremo chiari nei confronti del nostro elettorato sul nostro posizionamento, senza possibilità di equivoco”. Sulla riapertura delle scuole è ancora tutto poco chiaro. Secondo lei il prossimo 14 settembre si dovrebbe riaprire? “Sarebbe gravissimo se la Regione Campania non aprisse gli istituti scolastici, sarebbe un’anomalia anche rispetto a tante altre regioni che il 14 riaprono. Non si riuscirebbe a spiegare all famiglie perchè; è un’incapacità del ministro che, tra banchi a rotelle, si è inventata di tutto e il governatore che non è stato in grado di garantire nessun sostegno rispetto a questo progetto. Chiudere è facile, garantire alle famiglie di poter andare a lavorare, agli studenti di poter apprendere -soprattutto perchè era una cosa programmabile, perchè siamo a quasi sette mesi di chiusura – e arrivare tardi all’appuntamento senza le classi preparate, senza una programmazione, con dirigenti scolastici lasciati soli credo che francamente non sia sopportabile. Non riesco a capire perchè le altre regioni riaprono e la Campania no e questo per me diventa un discorso inaccettabile perchè c’erano tutte le condizioni per poter programmare, senza ricorrere ai lanciafiamme, ma come si fa in tutti i paesi civili. Rischiamo di essere l’unica anomalia in Italia e in Europa perchè non esistono paesi occidentali in cui le scuole sono chiuse. E poi, un’anomalia nel nostro paese sarebbe ancora più grave. Io penso che lui voglia solo buttare la palla in tribuna perchè non è in grado di riaprire ed ha paura del consenso elettorale e questo è ancora più grave perchè non si può fare un mero calcolo elettorale, danneggiando le famiglie, le imprese e gli studenti”. La Campania sta vivendo questa seconda ondata di contagi, la regione rischia di diventare zona rossa. Secondo lei c’è una responsabilità da attribuire a chi governa o solo ai comportamenti dei cittadini? “Francamente credo che alcune persone avrebbero dovuto scegliere di fare le vacanze in Campania, sul proprio territorio. Questo è tipico nostro, quando diciamo “prima gli italiani”, “prima i campani” la gente ci sorride ma in realtà poteva essere un’utile indicazione di merito rispetto a come trascorrere le vacanze e questo secondo me è stata una leggerezza insopportabile dopo tutto quello che abbiamo vissuto, senza contare che la Campania è una regione meravigliosa, dalle aree interne alle aree costiere doveva essere meta di tutto il turismo possibile, anche per dare sostegno alle imprese. Di questo, ci si riempie la bocca ma poi si guarda altrove e vale anche per il governatore che ha fatto le sue vacanze estive fuori regione. Le responsabilità di De Luca sono enormi: il problema non è solo il numero di contagi ma la prospettiva che terrorizza perchè quando hai tutti gli ospedali Covid, altro non sono che prefabbricati schiacciati su pietre di tufo, distribuiti fuori dagli ospedali e nei parcheggi, allora il problema non è Salvini che va a controllare che non sono aperti ma che non si può entrare in nessun centro Covid della Campania ed è questo che terrorizza perchè se dovesse esserci un aumento del fenomeno – a distanza di mesi e tra i vari proclami – non c’è stata alcuna preparazione. Queste sono responsabilità gravi di chi gestisce la sanità e fino a prova contraria è in capo al governatore, di competenza regionale”. Recentemente, come anticipava lei, la visita del leader della Lega Matteo Salvini al centro Covid di Salerno. Attualmente, l’emergenza Coronavirus porta con sè una serie di indagini della magistratura… “Oltre che al giudizio della magistratura che arriverà c’è il giudizio morale e politico. Tutte le strutture covid allestite non sono state utilizzate ma non sono utilizzabili perchè sono chiuse. Bisogna fare chiarezza, qui sono stati spesi soldi di milioni di contribuenti ed è messo a rischio la salute di 6 milioni di campani. Il problema esiste ma non può essere risolto chiudendo tutto e tutti all’infinito; il problema è trovare soluzioni e programmare interventi. Ottima la visita di Salvini a Salerno che ha dimostrato grande generosità nel voler toccare tutti i punti più importanti della nostra provincia e anche il fatto di aver voluto presentare i candidati di tutte le liste delle 5 province a Salerno è una grande indicazione di merito: punta su Salerno, sull’anti deluchismo, sulla visione contrapposta a De Luca e da qui deve partire la sveglia. Per i centri Covid nulla è stato fatto secondo le regole, sfruttando l’emergenza per favorire gli appalti ma non la salute dei cittadini”.
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