Lunedì al Riesame Gambardella e soci - Le Cronache Provincia

Chiedono la scarcerazione i 23 indagati per estorsione arrestati circa tre settimane fa con un blitz della Dda. Sulla richiesta presentata dai rispettivi avvocati decide il Tribunale del Riesame a partire da lunedì con udienze fissate in diversi giorni. Avrebbero chiesto “tangenti” dai 4mila ai 70mila euro. Il tutto sotto la regia del pentito Rosario Giugliano ‘o minorenne di Poggiomarino con il supporto della cosca della Lamia di Pagani Fezza/De Vivo e con la complicità secondo la pubblica accusa dell’industriale di Nocera Inferiore Stefano Gambardella che avrebbe favorito le consorterie sottoponendo alla loro attenzione gli imprenditori da taglieggiare nell’insediamento di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore. Sono 32 gli indagati totali di cui 22 sono finiti in carcere e uno ai domiciliari. Sono a vario titolo accusati di reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapine, ricettazione e detenzione e porto illegali di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Il prosieguo dell’inchiesta culminata il 10 giugno scorso con la sentenza di condanna per il primo filone di indagini, corroborata anche dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, che ricoprivano nell’ambito dell’organizzazione mafiosa di appartenenza un ruolo apicale e che hanno deciso tale percorso, ha permesso di ricostruire, uno stretto reticolo di alleanze intessuto da Rosario Giugliano anche con esponenti di spicco appartenenti ad altri gruppi camorristici, operanti su territori limitrofi, per perseguire interessi criminali convergenti che spaziano dallo spaccio di significativi quantitativi di sostanze stupefacenti, al controllo egemonico del territorio attraverso attività estorsive ai danni di imprenditori e commercianti nonché all’infiltrazione nel tessuto economico locale anche grazie all’appoggio di altri imprenditori compiacenti che costituivano il collettore dell’attività estorsiva dell’organizzazione in danno degli altri imprenditori concorrenti, costretti a pagare al clan cifre fino da 4000 euro al mese fino a 70mila. Il neo melodico Rosario Manzella detto Zuccherino di Pagani e figlio adottivo di Giugliano e Salvatore Iervolino di Poggiomarino sarebbero stati gli esattori delle richieste estorsive formulate nei confronti degli industriali di Fosso Imperatore che per la procura sarebbero stati “segnalati” ai clan dal loro “collega” imprenditore originario di Pagani e residente a Nocera Inferiore. Il quale ha respinto le accuse in sede di interrogatorio di garanzia e ora attende l’udienza al Riesame per una misura cautelare meno afflittiva del carcere. Nel collegio difensivo tra gli altri Giuseppe Della Monica, Giovanni Pentangelo, Gregorio Sorrento, Enzo Calabrese, Bonaventura Carrara e Francesco Matrone.

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