Spesso per rincorrere polemiche inutili sulla presunta malasanità, quasi sempre privata, ci sfuggono le buone notizie che possono rassicura l’utenza, i cittadini. E soprattutto confortare con un giudizio positivo chi opera nella sanità pubblica a disposizione di tutti, soprattutto degli ultimi. E’ il caso di Eboli quotidianamente al centro di allarmi sulla “chiusura” prossima dell’ospedale, che pure sconta insufficienza di personale medico, ma diventa la strumentale strada solo per apparire, denunciare, gridare secondo i canoni domestici del tafazzismo. La notizia: l’ospedale di Eboli è stato inserito tra i primi dieci ospedali d’Italia “salvavita” cioè per il trattamento degli infarti gravi trattati con angioplastica entro 90 minuti dall’accesso in ospedale.
E’ il risultato fornito dell’agenzia Agenas, l’agenzia nazionale della sanità presieduta dal dottor Enrico Coscioni consigliere della sanità della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca, lo stesso governatore che nel maggio scorso inaugurò i nuovi locali del reparto di cardiologia all’ospedale di Eboli. È il reparto di cardiologia che dal 2006 funziona un servizio per l’elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca e un reparto per l’emodinamica. La storia ha ben sedici anni, con i lavori diretti dall’ingegnere Trani.
Fu l’allora assessore regionale alla sanità Angelo Montemarano che accolse la proposta dell’allora primario Giovanni D’Angelo (diventò presidente dell’ordine dei medici di Salerno) che sulla base di una completa e dettagliata relazione tecnico sanitaria sulla necessità di attrezzare i servizi che avrebbero reso competitivo e funzionale il reparto di cardiologia.
Attualmente nel nuovo reparto funziona attrezzatura di ultima generazione come, ad esempio, l’ecografia a quattro dimensioni.
L’attrezzatura e la professionalità dei medici e del personale di Eboli ha salvato vite umane di pazienti di Eboli e della Piana del Sele, del Vallo di Diano e del Cilento, oltre che dalle province di Avellino e Potenza.
Il servizio di emodinamica, guidato dal primario dottore Giuseppe Bottiglieri e spesso vengono ricoverati anche pazienti dall agro nocerino-sarnese. Il reparto di cardiologia diretto dal primario dottore Angelo Catalano che ha sostituito il primario Raffaele Rotunno si inserisce in un tessuto operativo dell’ ospedale con altre branche specialistiche con consulenza ed emergenza come i reparti di rianimazione e terapia intensiva diretto dal primario Gerardo Chiumiento, di nefrologia del primario Gigliotti e di medicina e chirurgia.
Non c’e dubbio che l ospedale di Eboli necessita di una seria rivisitazione radicale della pianta organica, così come hanno anche segnalato più volte le organizzazioni sindacali.
Una emergenza recepita dal presiedente della giunta regionale De Luca nel corso della inaugurazione del uovo reparto di cardiologia.
Oltre che di una nuova sede per la quale la direzione generale dell’Asl sta lavorando da decenni, a partire dal lavoro della subcommissario Caropreso per l’ ipotesi di un ospedale unico della Valle del Sele.