di Vincenzo Crispino*
Il 1 Maggio, Festa dei Lavoratori, richiama un diritto umano fondamentale per cui lavorare è dignità, tornare a casa sani e salvi è un dovere. Ma in Italia, purtroppo, la realtà ci pone dinanzi ad una strage silenziosa: nel 2024, secondo i dati I.N.A.I.L., sono state 1.077 le vite spezzate sul lavoro. Numeri che continuano ad essere allarmanti anche nel 2025, con i dati parziali del primo bimestre che registrano un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Dietro queste cifre, non semplici statistiche, ci sono i volti di giovani, padri, madri, di vite interrotte in fabbriche e cantieri dove la sicurezza è troppo spesso un’illusione. Troppe di queste tragedie sono legate al lavoro irregolare, un’ombra che mina la dignità e la sicurezza dei lavoratori.
Le soluzioni esistono, ma richiedono un impegno concreto e costante:
-Controlli ispettivi severi e frequenti per garantire il rispetto delle norme di sicurezza in ogni luogo di lavoro;
-Formazione continua e di qualità per fornire ai lavoratori le competenze necessarie per operare in sicurezza;
-Visite mediche periodiche, effettuate da professionisti qualificati, per monitorare la salute dei lavoratori e prevenire rischi;
-Investimenti in sicurezza e prevenzione, che non rappresentano un costo ma un dovere etico ed una scelta lungimirante.
La salute dei lavoratori è il vero motore di ogni ambizione aziendale sostenibile e la garanzia di un futuro che non lasci indietro nessuno.
In questa Festa dei Lavoratori, affermiamolo con determinazione, la sicurezza non è una concessione, ma un preciso obbligo etico e legale; ogni morte sul lavoro è un fallimento per l’intera società ed il futuro del nostro Paese si misura anche sulla capacità di proteggere la vita di chi lo costruisce ogni giorno.
Questo 1° Maggio non sia una semplice celebrazione formale, ma un’occasione di seria riflessione e di impegno collettivo per il cambiamento; è tempo che istituzioni, imprese e cittadini assumano pienamente la propria responsabilità, traducendo le dichiarazioni in azioni concrete per assicurare che il diritto al lavoro sia sinonimo di vita e sicurezza. I
* Responsabile di branca in Medicina del Lavoro dell’ASL di Salerno e Medico competente DEA Vallo della Lucania – Agropoli





