L'odissea degli studenti universitari - Le Cronache
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L’odissea degli studenti universitari

L’odissea degli studenti universitari

di Antonio  Iovine

Ritardi, guasti, corse saltate e pullman strapieni: questi sono solo alcuni dei disagi che svariati studenti dell’Università degli Studi di Salerno sono costretti a subire nel tragitto che li conduce da casa a Fisciano e viceversa. Situazioni spiacevoli che, di certo, non facilitano la vita di molti giovani che, per recarsi presso l’ateneo campano, non utilizzano l’automobile. Essere pendolari non è mai semplice ma, dalle testimonianze che seguono, è palese la criticità di alcune situazioni che, chi di dovere, dovrebbe provvedere quantomeno a migliorare dato che, per quanto possa suonare strano, il futuro di molti ragazzi può dipendere anche dall’efficienza dei mezzi di trasporto e, un “banale” ritardo, potrebbe non permettere il raggiungimento dell’università per svolgere un esame o seguire lezioni importanti. Silvio Salimbene, studente di Pontecagnano, evidenzia, tramite due significativi episodi, i disagi da lui vissuti nel corso degli anni: «Ricordo che una volta il pullman ha avuto un guasto a Pontecagnano e siamo stati costretti a fare una corsa fino alla fermata più vicina, sotto la pioggia, perché non c’erano altri bus nelle vicinanze. Una settimana dopo, invece, l’autobus ha avuto un problema a Lancusi e siamo rimasti un’ora sotto la pioggia alla facoltà di Medicina ad attenderne un altro». La studentessa Roberta Del Vecchio di Salerno, invece, afferma: «Dal momento in cui alcune corse per arrivare all’università saltano spesso, è facile imbattersi in pullman stracarichi di passeggeri nei quali, di conseguenza, è difficile salire e diventa complicato anche solo respirare. Un disagio generale che trasforma un breve tratto in autobus in un vero e proprio “viaggio della speranza». In merito alla questione, queste le parole di Ferdinando Manzo, studente di Poggiomarino: «I disagi causati dall’azienda di trasporti di cui mi servo per la tratta Poggiomarino-Fisciano sono innumerevoli. Basti pensare, infatti, che all’andata si ha a disposizione solamente una corsa (alle 7.25 circa da Poggiomarino verso Fisciano) mentre al ritorno due (rispettivamente alle 16.40 e alle 17.10). Si può anche optare per l’utilizzo di altre aziende che però prevedono fermate altrove, soprattutto presso Scafati e Sarno e, di conseguenza, in questo caso, è necessario servirsi, sia all’andata che al ritorno, della Circumvesuviana». Manzo sottolinea come sia assurdo che, per distanze pressoché simili, a differenza dell’azienda che si occupa di collegare Sarno e Scafati a Fisciano, quella che transita per Poggiomarino ne fornisca un numero nettamente minore. Infine, sempre lo studente Ferdinando Manzo, afferma di aver vissuto in prima persona situazioni durate le quali a causa di guasti al pullman, forse provocati dall’obsolescenza dello stesso o da una scarsa manutenzione, i passeggeri sono stati costretti a rimanere bloccati in autostrada ad aspettare, anche con condizioni climatiche poco favorevoli, un bus sostitutivo. Alessandro Rega, studente proveniente da Secondigliano, dichiara: «Io abito nella periferia di Secondigliano e, di conseguenza, l’unico modo che ho per raggiungere l’Università degli Studi di Salerno, è arrivare prima a Napoli che, in linea d’aria, non è nemmeno distante dal mio paese ma, dato che i mezzi non rispettano mai gli orari, la prima difficoltà che riscontro è quella di far coincidere gli orari dei bus che utilizzo per arrivare a Napoli con quelli dei pullman che poi da lì mi portano a Fisciano. Infatti, mi è capitato spesso di non arrivare in tempo a Napoli e di perdere la coincidenza per arrivare all’università che – sottolinea Rega – è presente solo di mattina». Infine lo studente, si sofferma su di un episodio davvero singolare e aberrante: «Una volta, un pullman che prendo di frequente per arrivare da Secondigliano a Napoli, accostò con le quattro frecce per comprare le sigarette in tabaccheria. Questo mi costò il ritardo che non mi permise di prendere l’autobus per giungere all’università». Infine, le parole della studentessa di Salerno, Federica Caso: «Non ho mai vissuto grandi disagi in prima persona, a parte quei 10 o 15 minuti di ritardo che caratterizzano tutti i pullman e che quasi non reputo un problema, tenendo conto di dove viviamo». La studentessa Caso, poi, si sofferma su un episodio al quale ha assistito in prima persona mentre era in un autobus stracolmo di passeggeri che da Fisciano l’avrebbe portata a Salerno: «Una ragazza salì nel pullman dalla porta centrale ma, data la quantità elevata di passeggeri, non riuscì a raggiungere l’obliteratrice e pensò di convalidare il biglietto a mano. Entrarono i controllori e, nonostante il titolo di viaggio e nonostante l’impossibilità oggettiva di raggiungere l’obliteratrice posta in corrispondenza della prima porta, multarono la ragazza». In casi come quello riportato dalla studentessa Federica Caso è importante sottolineare che il regolamento presente sul retro di ogni titolo di viaggio permette la convalida a mano solamente per mancanza o avaria delle apparecchiature ma è anche vero che spesso, i passeggeri che ad esempio partono da Fisciano per giungere a Salerno, si trovano in bus che è difficile credere rispettino il numero massimo di passeggeri e dove è effettivamente difficile non solo timbrare il biglietto ma anche accedere attraverso le porte che dovrebbero essere riservate solamente all’entrata.