Lo Stir bloccato dalle ecoballe di Agropoli - Le Cronache
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Lo Stir bloccato dalle ecoballe di Agropoli

Lo Stir bloccato dalle ecoballe di Agropoli

Andrea Pellegrino

Sono tre i fattori che bloccherebbero lo Stir di Battipaglia, mandano la provincia di Salerno in emergenza rifiuti. Il primo riguarda la grave crisi economica in cui versa la società Ecoambiente. Il secondo, invece, i mancati conferimenti fuori regione, sempre per carenze economiche e, infine, il terzo fattore che riguarderebbe il trasferimento di rifiuti da un sito di stoccaggio di Agropoli allo Stir di Battipaglia. Si tratterebbe, nello specifico, di 5000 tonnellate di rifiuti imballati, praticamente le famose ecoballe, stoccati nel 2006. Sessanta tonnellate al giorno (dal 14 maggio ad oggi siamo arrivati già a 1.300 tonnellate) vengono portate dall’impresa allo Stir di Battipaglia che, incomprensibilmente, le accetta a discapito dei mezzi dei Comuni, costretti a lunghe ore di attesa. Eppure le imprese che stanno effettuando la bonifica e la chiusura definitiva della discarica di Agropoli (pagata con i fondi europei e regionali nell’ambito della procedura di infrazione per 48 discariche comunali), si sono fatte carico, all’atto della partecipazione alla gara, di provvedere allo svuotamento del sito smaltendo le balle di rifiuti. Questa disponibilità era stata valutata come un miglioramento dell’offerta e, probabilmente, ha contributo all’aggiudicazione. Solo che lo smaltimento delle balle di Agropoli doveva essere effettuato portando questi rifiuti in impianti privati o fuori regione proprio per non aggravare la situazione già precaria del ciclo ordinario dei rifiuti. Sembra che l’impresa che sta provvedendo allo smaltimento – e che è diversa da quelle che stanno bonificando la discarica – si sia inserita nel meccanismo per effetto di un precedente rapporto con Ecoambiente Salerno. In altri termini sembra che abbia avuto buon gioco ad ottenere da Ecoambiente la “disponibilità” dello Stir vanta crediti nei confronti della società provinciale per oltre 1.800.000 euro e abbia così inteso “recuperare” assicurando che successivamente avrebbe ripreso ad evacuare la Futs dallo Stir (ormai stracolmo), servizio che non ha inteso più effettuare per l’incapacità di Ecoambiente di assicurare i pagamenti.