Potrebbero anche decidere di sacrificare Mario Santocchio pur di salvare il Cstp.
Sembra questa la linea che la Provincia di Salerno intende adottare nella ricomposizione del nuovo management dell’azienda di trasporto pubblico locale. Ieri pomeriggio una riunione a palazzo Sant’Agostino per studiare la strategia da adottare nell’ambito della prossima assemblea dei soci, quella in cui gli enti saranno chiamati ad esprimersi sul nuovo collegio di liquidazione dopo le dimissioni di Michele Pizzo e Claudio Cicatiello. Le strade sono sempre le stesse: o la sostituzione dei due dimissionari o un unico liquidatore. La prima ipotesi è sostanzialmente da scartare dal momento che il costo di ogni componente del collegio è di 32.800 euro l’anno. Dunque, in una ottica di risparmio, si dovrebbe propendere per la seconda opzione. Un unico uomo al comando. Al momento è rimasto il solo Santocchio e le sue quotazioni sono in precipitoso ribasso. Se commissario unico sarà, al 90% il suo nome non sarà quello di Mario Santocchio. Indicazioni in questo senso le ha date anche l’assessore provinciale ai trasporti, Michele Cuozzo, che, pur senza dare conferma né farne il nome, afferma laconicamente che «se dobbiamo cedere qualcosa come Provincia, siamo anche disposti a farlo, nonostante ci spetti. Il tutto per la salvezza dell’azienda, per gli utenti e i lavoratori». Il pensiero balza subito alla presidenza del Cstp, targata Fratelli d’Italia.
Nei prossimi giorni, Cuozzo incontrerà anche l’assessore comunale Luca Cascone per fare il punto della situazione sia per quanto concerne l’assemblea dei soci che per il bacino unico provinciale, la cui nascita verrà ratificata giovedì.
14 maggio 2013