di Andrea Pellegrino
Li hanno mandati a casa. Senza appello. Il risultato uscito dalle urne è inequivocabile. Il Movimento 5 Stelle ha espugnato il fortino di Vincenzo De Luca ed anche quello di Franco Alfieri. Nulla da fare per Piero De Luca, sull’uninominale di Salerno, così come per l’ex sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, benché sostenuto da una pattuglia di quattrocento amministratori locali. Qui l’ex capostaff di Vincenzo De Luca, è stato spazzato via dal centrodestra che ha superato perfino l’effetto del Movimento 5 Stelle. Quello di Agropoli è l’unico collegio che va alla coalizione di centrodestra guidata da Marzia Ferraioli, seguita da Alessia D’Alessandro e poi Alfieri. Per il resto, i Cinque Stelle si sono imposti con Virginia Villani anche nell’Agro nocerino sarnese, fortezza della destra che in campo aveva messo Edmondo Cirielli sull’uninominale e pezzi da 90 del calibro di Alberico Gambino sul proporzionale con “Noi con l’Italia”. Minimo storico, debacle assoluta per il Partito democratico e nello specifico per il partito di Vincenzo De Luca in Campania e nel salernitano. Non fosse altro che il governatore è sceso in campo in prima persona, sostenendo naturalmente il figlio, promettendo e scaricando fondi (fino ad un miliardo di euro) in piena campagna elettorale. Ma non è servito. Anche le roccaforti di Salerno città sono crollate sotto i colpi dell’antisistema che ha eletto – con una notevole forbice – Nicola Provenza. Perfino a Giovi, terra della candidata Eva Avossa (nel listino dopo Minniti a sua volta sconfitto sull’uninominale a Pesaro), ha avuto la meglio sul Pd. Un piano (politico) fallito che ha misurato anche la reale forza salernitana, provincia compresa, del cerchio magico di Vincenzo De Luca che ora dovrà fare i conti anche con una cocente sconfitta a livello provinciale e con l’insidia de Magistris che già annuncia la sua discesa in campo con DeMa. Le «fritture» prima e l’inchiesta di Fanpage e della Procura di Napoli sugli appalti regionali hanno sicuramente aperto una breccia all’interno del consolidato «sistema». Si ferma anche l’uscente Tino Iannuzzi che era traslocato al Senato. Solo terzo nel collegio a nord per Palazzo Madama. Ottima affermazione dell’uscente Andrea Cioffi che prende consensi quasi ovunque, anche nella terra del candidato del centrodestra Pasquale Marrazzo. Per una manciata di voti, Spinelli non andrà a Roma, con Franco Castiello impone il cappotto dei Cinque Stelle in terra salernitana. Non riesce l’impresa di Lello Ciccone che a Battipaglia viene superato dal pentastellato Nicola Acunzo, attore prestato alla politica. Solo terzo il sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe.