Pina Ferro
Pietro Palomba doveva sparire nel nulla, nessuno doveva ritrovare il suo cadavere. A riferirlo è stato Andrea, alias Dario Spinelli ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia Giancarlo Russo e Silvio Marco Guarriello nel corso di uno dei tre incontri intercorsi a seguito della manifestata volontà del detenuto di collaborare con la giustizia. A volere che Palomba, titolare di una sala bingo sparisse pare fosse Giovanni Cesarano. Questi era urtato con Palomba ed altri soggetto in quanto ritenuti responsabili del loro arresto. Cesarano era convinto di essere stato ammanettato a seguito della denuncia di costoro.
“Per Pietro Palomba intendevano che lo dovevano far sparire nel senso che non si doveva sapere se lo avevano ammazzato o se ne era scappato”. Ha dichiarato Spinelli spiegando che è quanto aveva sentito dire a Giovanni Cesarano ad alcuni “suoi fedelissimi” nel carcere di Fuorni mentre si accingevano a raggiungere il passeggio. Cesarano e Spinelli hanno condiviso un breve periodo di detenzione nella stessa casa circondariale a Salerno.
Nelle dichiarazioni già depositate da parte dei magistrati della Dda di Salerno si parla di due episodi in particolare, quello della tentata estorsione ai danni di un imprenditore che però pare fosse già sotto l’ala protettrice di Michele Matrone, figlio dl boss Franco Matrone, alias Franchino a belva e della volontà di Giovanni Cesarano di far sparire l’imprenditore Pietro Palomba. Nelle prossime settimane potrebbero essere resi noti i verbali contenenti le altre dichiarazioni di Spinelli. I racconti di Spinelli sono al vaglio degli investigatori che stanno ricostruendo gli “affari” della malavita dell’Agro Nocerino Sarnese e verificando quanto dichiarato.