«Vincenzo De Luca è il nostro fiore all’occhiello nel Mezzogiorno». La benedizione nei confronti del sindaco di Salerno arriva direttamente da Enrico Letta, vicesegretario del Partito democratico e capolista alla Camera nella circoscrizione Campania 2, che nella giornata di ieri ha aperto ufficialmente la campagna elettorale del Pd a Salerno. Ma prima del Grand Hotel, un’ora e mezza trascorsa nell’ufficio del primo cittadino di Salerno, a palazzo di Città per fare il punto della situazione in vista dell’impegno elettorale di questo mese. «Ho chiesto a De Luca – ha affermato Enrico Letta – di essere in prima fila accanto a me nella battaglia per conquistare una regione decisiva come la Campania, che rappresenta per l’Italia quello che la Florida rappresenta per gli Stati Uniti E’ il nostro fiore all’occhiello nel Mezzogiorno, siamo convinti che darà un contributo fondamentale adesso e dopo il voto». Un confronto, quello tra il vicesegretario piddino e il sindaco, che Letta ha definito «bello, utile e di prospettiva». «De Luca – dice ancora – è un sindaco che dimostra che si può amministrare bene nel sud, meglio di alcune realtà del nord, averlo incontrato è un onore». «Salerno – ha detto ancora – è un punto di riferimento a livello nazionale; è il sud che vince e De Luca ne è il simbolo»
E sulle acredini dovute alle composizioni delle liste, con paracadutati e polemiche anche qui a Salerno, Letta non si è fasciato la testa, ricordando come sia stato «faticoso comporre questa lista perché abbiamo messo insieme le scelte dei militanti e le esigenze dettate dal panorama nazionale. Le frizioni sono il sale di un partito che, come il nostro, si chiama democratico». E attorno a lui tutti i candidati salernitani, da Rossana Lamberti ad Alfonso Andria, passando per Angelica Saggese e Tonino Cuomo. Sul palco anche il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi che ha lanciato frecciate a Pdl e Fratelli d’’Italia, etichettando l’operato del centrodestra campano come «la peggior classe politica mai conosciuta qui» e quello regionale Enzo Amendola che ha affermato che «dopo queste elezioni Caldoro e la sua giunta devono andare a casa. Non è vero che siamo divisi, le nostre sono chiacchiere da bar rispetto a quello che è accaduto nel Pdl».
E sul Pdl anche Letta ha detto la sua:«I nomi sono sempre gli stessi, tra questi anche Edmondo Cirielli, finito in una diaspora strampalata».