di Michele Capone
E’ un caldo pomeriggio cagliaritano, il 26 settembre del 1937, quando la Salernitana, guidata in panchina da “gazzella Hirzer” inizia il suo campionato di serie C girone E. Inizia alla grande la squadra, allora azzurra, salernitana. Hirzer schiera gli undici in quest’ordine: Ricciardi, Barsella, Zaramella, Borgo, Zambianchi, Bonazzi, Lazzarini, Frione, Corsanini, Valese, Surra. Il Cagliari risponde con Loi, Brusa, Pau, Migoni I, Corrias, Dessi, Corrias II, Servetti, Macis, Murtas, Mirranca, arbitro è Senesi di Roma. La partita si svolge davanti ad un pubblico numerosissimo, e gli azzurri salernitani s’impongono con il minimo scarto, grazie alla rete di Lazzarini al 27’ del primo tempo. Il Cagliari è nervoso, e prima della fine si ritrova in 9 per le espulsioni di Servetto e Pau nella ripresa. E’ solo l’inizio di un campionato che regalerà alla Salernitana la prima promozione in serie B. Questa prima promozione si caratterizza anche per l’apporto “straniero”, non solo in panchina, con il danubiano Hirzer, ma anche in campo. E’ il tempo degli oriundi, stranieri con cognome italiano. A Cagliari esordisce Ricardo Alberto Frione, uruguaiano di Montevideo, schierato come interno di centrocampo. Nato nel febbraio del 1911, arriva a Salerno nel pieno della maturità agonistica, proveniente da Cosenza. Nella Salernitana giocherà 23 partite andando a rete in tre occasioni. Frione al suo attivo aveva anche una partita in serie A, con la maglia dell’Inter, il 29 giugno del 1933: Ambrosiana ( il fascismo aveva cancellato la denominazione Internazionale per ovvi motivi) Milano – Napoli 3-5. Il resto della carriera, prima di arrivare a Salerno, l’aveva trascorso tra Sanremese e Cosenza. Con la maglia degli azzurri, segna tre reti, la prima nel derby con la Bagnolese, andando in rete al 7’ del secondo tempo e regalando la vittoria alla Salernitana. E’ suo il primo gol contro la Mater Roma (3-1), di testa su cross di Surra. L’ultima rete è quella del momentaneo vantaggio contro il Catania, in casa degli etnei. Il Sudamerica però ha anche un altro rappresentante nell’undici salernitano, l’argentino Roberto Allemandi, noto come Allemandi II ma che non ha nessun legame con il più famoso Luigi Allemandi. Come Frione, Allemandi compie una fugace carriera in serie A. E’ la Roma che lo ingaggia dall’Argentina, ma in 3 anni gioca solo 5 partite e poi passa alla Salernitana. Con la formazione azzurra, gioca 18 partite. Il suo esordio in trasferta a Castellammare, dove la Salernitana pareggia 1-1 contro i locali con rete di Valese, e la cronaca parla del nuovo acquisto Allemandi. Il terzino destro azzurro si comporta bene: ”è stato di grande aiuto alla difesa”. Giocherà un buon campionato Allemandi, ma come Frione, non farà parte della Salernitana di serie B, continuerà la sua carriera nella terza squadra di Roma, la Mater. I due sudamericani sono da ricordare per il contributo dato alla prima promozione in B, al termine di un torneo combattuto, in una sfida con Civitavecchiese e Aquila che si risolse solo all’ultima giornata, a Potenza (la storia si ripeterà molti decenni dopo). Su “Il Littoriale”, l’inviato Arturo Collana (al quale è intitolato lo stadio del Vomero), tracciando un profilo dei vincitori, definisce Allemandi “ tetragono” e Frione “ ha svolto un lavoro oscuro e efficacissimo nelle retrovie”. La Salernitana degli oriundi conquista la prima promozione. Sembra di vederli Frione e Allemandi nel tiepido pomeriggio di maggio, portare sulle spalle, insieme ai compagni, il tecnico Hirzer, mentre le centurie, le chiamano proprio così, di tifosi salernitani al seguito, festeggiano. E’ solo un anticipo di quello che li aspetta a Salerno. 8 maggio 1938, la prima promozione … sudamericana.