L’audizione svoltasi in Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, presieduta dall’onorevole Pino Bicchielli, segna un punto di non ritorno nella vicenda dell’Agro Nocerino-Sarnese. Non solo perché ha restituito un quadro estremamente chiaro e al tempo stesso allarmante, ma perché ha confermato, con parole e fatti, che le criticità idrogeologiche di questo territorio sono note da decenni e continuano a rimanere prive di risposte efficaci, coordinate e strutturali. Come sottolineato dallo stesso Bicchielli al termine delle audizioni, emerge una grave e persistente inadempienza della Regione Campania sul fronte della prevenzione e della manutenzione. Le testimonianze dei sindaci di Scafati, San Marzano sul Sarno, Angri e Sarno non hanno lasciato spazio a interpretazioni: inefficienze diffuse, responsabilità non assunte, assenza di una reale manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali e degli alvei, opere strategiche rimaste sulla carta. «Dalle audizioni di oggi (ieri per chi legge, ndr) è emerso un quadro estremamente chiaro e allo stesso tempo allarmante: le criticità idrogeologiche dell’Agro Nocerino-Sarnese sono note da decenni, ma continuano a mancare risposte efficaci, coordinate e strutturali da parte della Regione Campania, che risulta gravemente inadempiente sul fronte della prevenzione e della manutenzione», ha dichiarato il deputato di Forza Italia Pino Bicchielli, presidente della Commissione parlamentare sul rischio idrogeologico e sismico, al termine delle audizioni dei sindaci Angelo Pasqualino Aliberti (Scafati), Andrea Annunziata (San Marzano sul Sarno), Cosimo Ferraioli (Angri) e Francesco Squillante (Sarno). «I primi cittadini – ha proseguito Bicchielli – hanno denunciato con forza l’inefficienza del Consorzio di Bonifica, l’assenza di una reale manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali e degli alvei e il paradosso di opere strategiche, come lo scolmatore del Sarno, più volte inaugurate nel corso degli anni ma mai entrate realmente in funzione, lasciando i cittadini esposti a esondazioni e allagamenti». «Non è accettabile – ha sottolineato il presidente della Commissione – che infrastrutture finanziate con risorse pubbliche restino sulla carta o vengano utilizzate come strumenti di propaganda senza garantire alcun beneficio concreto ai territori. La sicurezza idraulica non può essere oggetto di annunci, ma di atti amministrativi puntuali, controlli stringenti e interventi continui. La Commissione si farà carico di quanto emerso oggi, avviando un approfondimento puntuale sulle responsabilità istituzionali e sullo stato di attuazione degli interventi previsti. Servono certezze sui tempi, risorse adeguate e una governance efficiente. I cittadini dell’Agro Nocerino-Sarnese hanno diritto alla sicurezza e non possono più attendere». Particolarmente grave la denuncia del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, che ha parlato di dragaggi annunciati e persino inaugurati, ma mai realmente eseguiti. Un paradosso aggravato dal fatto che i sindaci sarebbero stati tenuti all’oscuro dell’inesistenza degli interventi, impedendo loro di adottare anche soluzioni temporanee di contenimento del rischio. Un vero e proprio corto circuito istituzionale che espone i cittadini a esondazioni e allagamenti evitabili. Il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, ha parlato apertamente di danni fisici e morali subiti dalla popolazione dopo gli allagamenti del 25 novembre, arrivando a ipotizzare una responsabilità diretta della Regione. Il sindaco di Sarno ha invece ammesso che nel comune simbolo del dissesto idrogeologico manca ancora un piano di gestione forestale, elemento essenziale per una prevenzione strutturale e duratura. A presentare la propria relazione anche il sindaco di Sarno, Francesco Squillante, che ha ripercorso quanto accaduto lo scorso 25 novembre in occasione di un’allerta meteo arancione diramata dalla Regione Campania. Squillante ha ricordato gli interventi messi in campo dal Comune, a partire dai lavori di somma urgenza nei punti più critici della città. Ad accentuare il quadro di fragilità è stato nuovamente il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, che ha denunciato la Regione Campania per i mancati interventi sul fronte del dissesto idrogeologico. La Commissione parlamentare ha annunciato nuovi approfondimenti, ulteriori audizioni e una possibile missione sul territorio. È tuttavia evidente che la frammentazione delle competenze ha prodotto finora soltanto immobilismo. L’ipotesi di un commissariamento non appare più come una provocazione, ma come una necessità concreta. Resta infine una domanda inevitabile: di fronte a denunce così circostanziate, sarà la Procura a verificare se, oltre alle responsabilità politiche e amministrative, emergano anche profili penali. Sul Sarno non è in gioco soltanto la gestione di un territorio, ma la credibilità stessa delle istituzioni e il diritto dei cittadini alla sicurezza.





