“La sfida dei prossimi cinque anni si vince solo con la competenza e l’esperienza“. Non ha dubbi Alessandro Ferrara, neo eletto assessore con delega alle Attività produttive ed al Turismo, ribadendo la necessità di mettere al servizio della comunità competenze ed esperienza, “per poter sfruttare al meglio l’opportunità storica che avremo nei prossimi anni. Il Comune di Salerno dovrà intercettare tanto i fondi del nuovo settennato (2022-2027) come quelli del Piano di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – ha dichiarato l’assessore Ferrara – Il Pnrr si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu (Ngeu), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica e che contribuirà, in modo sostanziale, a ridurre i divari territoriali, quelli generazionali e di genere. Si tratta di un intervento che intende far fronte ai danni economici e sociali della crisi pandemica, nonché a contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale”. Di fatti, il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio (per una quota dunque del 40 per cento) e prevede inoltre un investimento significativo sui giovani e le donne. Il governo del Piano prevede una responsabilità diretta dei Ministeri e delle Amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme di cui sono i soggetti attuatori entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. “È significativo il ruolo che avranno gli Enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro. Il Piano si sviluppa lungo sei missioni: “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”, “Istruzione e Ricerca”, “Inclusione e Coesione”, “Salute” Come possiamo sfruttare al meglio la maggior opportunità di rilancio per la nostra città? Attraverso un piano coerente e a 360 gradi, portato avanti da persone con esperienza nell’Amministrazione Pubblica e con le competenze necessarie nell’elaborazione dei progetti che intercetteranno questi fondi – ha poi aggiunto l’ex presidente del Consiglio Comunale – In questa fase storica è necessario essere razionali e pensare senza i condizionamenti dettati da simpatie e antipatie. Posso permettermi di dire, considerata l’esperienza in Consiglio Comunale che dura dal 2006, che ci vogliono competenze importanti per poter amministrare una città, ancor di più in tempi di ristrettezze economiche”. E ancora: “Faremo il possibile convertire Salerno in una città estremamente attrattiva e farla diventare un punto di riferimento per il turismo internazionale. Per farlo ci sarà bisogno di progettare e lavorare insieme a tutti gli operatori che operano, direttamente e indirettamente, attraverso il turismo. Perciò è importante non solo il dialogo con tutti, ma anche una vera e propria azione condivisa da istituzioni e privati. Se si uniscono le forze e si fa rete, la città di Salerno riuscirà a fare questo ulteriore, decisivo salto di qualità. Nella nostra visione per il presente e futuro di Salerno, siamo in grado di dare seguito alle sei missioni del Pnrr – ha aggiunto – L’abbiamo ampiamente dimostrato, con le opere che hanno impreziosito la nostra città; con l’imponente sviluppo turistico; con la capacità di far fronte alla peggior crisi sanitaria della nostra storia, lavorando di concerto con la Regione Campania e il presidente De Luca. Siamo consapevoli che c’è ancora tanto lavoro da fare per rispondere in maniera soddisfacente alle esigenze della popolazione e dei cambiamenti epocali in atto”. L’assessore ha chiarito che l’obiettivo dell’amministrazione comunale “è quello di ascoltare, far partecipare e responsabilizzare la cittadinanza. Il futuro della politica è questo e prevede una compenetrazione sempre più marcata tra Istituzioni, rappresentanti politici e attori sociali. Lavoreremo nella direzione di una economia circolare e sostenibile. Sarà il momento di mettere al centro del nuovo piano turistico la cultura, l’arte, la musica, che dovranno affiancare i comparti economici trainanti della nostra città. La qualità della vita si misura anche da questi elementi non squisitamente economici e il contesto storico e le esigenze dei cittadini necessitano risposte forti e concrete. È il momento di agire per il presente – e non solo il futuro – dei giovani, perché se non si agisce immediatamente non ci sarà possibilità di invertire la rotta”. Se nel corso di questi anni l’amministrazione Napoli è riusciti a far progredire Salerno, nonostante le limitazioni legate al bilancio (per inciso: tutti i Comuni italiani producono un debito e non un credito), nei prossimi cinque anni si punterà davvero a far fare il più grande salto di qualità che si sia mai registrato nella storia di Salerno. “Il principio cardine che reggerà il mio operato in qualità di assessore con delega alle attività produttive e al turismo sarà quello della territorialità, di cui si parla o troppo poco, o con troppa approssimazione. L’obiettivo ultimo dell’azione politica deve essere quello di sviluppare il prodotto interno lordo locale. Per farlo va dato, in primis, il sostegno alla piccola e media impresa, che traina l’economia cittadina e permette a Salerno di essere un punto di riferimento per il turismo internazionale. Salvaguardare la piccola e media impresa significa salvare se non guadagnare posti di lavoro – ha dichiarato l’assessore alle Attività Produttive e al Turismo – Significa far girare la nostra economia e avere anche un ritorno tributario che permetta al Comune di incidere fortemente sui servizi e su tutte quelle attività che necessitano dell’intervento pubblico. Se la base del nostro tessuto produttivo è in forma, tutelato dagli enti locali, si vedranno effetti positivi a cascata che ricadranno sull’intera popolazione. Credo sia giusto sottolineare come questa visione dell’azione politica si basi sulla massima concretezza e che, senza promettere mari e monti – che quelli già ce li abbiamo, fortunatamente -, si propone un progetto chiaro, semplice e, anche per questo, realmente efficace. Parlare con un linguaggio di verità non sempre paga: il riconoscere, al di là dei propri meriti, anche le proprie mancanze, non è tanto abituale in politica. Dalla maggioranza abbiamo affrontato tante crisi, tante sfide difficili se non (quasi) impossibili. Come dico sempre, preferisco che parlino i fatti, perché le parole lasciano il tempo che trovano. L’inaugurazione di Piazza della Libertà è l’emblema non solo del rilancio, ma anche della capacità oggettiva del governo locale di portare a compimento delle opere di massima importanza per l’intera città. Piazza della Libertà (e tante altre opere, realizzate e da realizzare) sono tangibili, concrete, e valgono come simbolo e prova indisctubile di rinnovata speranza e pragmatismo politico. Noi siamo pronti a mettere nuovamente in campo tutte le nostre energie, le competenze e la concretezza, per vincere le sfide dei prossimi cinque anni”.
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