Una targa simbolica per sollecitare l’amministrazione comunale perché Salerno merita un luogo intitolaro al XXV aprile “a memoria dei salernitani, perseguitati politici antifascisti, partigiani, combattenti, caduti nella lotta di liberazione nazionale”. Ieri mattina, il comitato provinciale Anpi Salerno ha tenuto un breve flashmob per ricordare, proprio attraverso una targa, quanti sono morti nella liberazione nazionale. Il luogo prescelto è storicamente rappresentativo: è il largo che precede l’inizio di Via Velia, essendo al centro di Salerno, tra Piazza Portanova – dove era situato il patibolo dei martiri della Libertà del 1820 e del 1828 e il monumento ai caduti salernitani del Risorgimento- luogo altresì dove fu posta originariamente nel 1864 la statua di Pisacane. “Questa di oggi (ieri per chi legge) non è stata una semplice e pacifica manifestazione di disobbedienza civile ma anche una manifestazione di sollecito perché questo luogo sia effettivamente intitolato al 25 aprile. Una manifestazione però fortemente rappresentativa dello “spirito civile e repubblicano” dell’antifascismo salernitano, perché Salerno ricordi la Liberazione e i suoi caduti, come tappa fondamentale di un percorso che condusse alla Costituzione che ancora oggi è a caposaldo della nostra Repubblica”, ha dichiarato il presidente provinciale Ubaldo Baldi. Di fatti, uno Uno dei compiti istituzionali dell’Anpi è lo stimolo alla tutela e a rafforzare la “memoria storica” relativa al contributo di uomini e di ideali dell’Antifascismo e del Movimento Resistenziale nel suo complesso. “E’ però un vulnus, per i tanti democratici e antifascisti salernitani, che non vi sia nel nostro Capoluogo, aldilà di alcune strade e alcune storiche lapidi, un luogo simbolico che racchiuda in sé la memoria storica della partecipazione dei salernitani alla Liberazione e il loro contributo in caduti”, ha poi aggiunto il presidente Baldi che nel mese di dicembre 2020 ha incontrato il sindaco Vincenzo Napoli proprio per chiedere di dedicare un luogo al XXV aprile. Intanto, a Pisciotta, il comitato ”Giuseppe(Peppo) Veneroso/Partigiano della Libertà” ha consegnato la richiesta di intitolazione nelle mani di Ettore Liguori, sindaco del Comune cilentano, dove Peppo nacque nel 1921 e da dove partì, non ancora diciannovenne, per arruolarsi nelle Fiamme Gialle. “Il suo impegno è testimoniato dal riconoscimento ottenuto nel dopoguerra di Partigiano Combattente, riconoscimento non facile da ottenere. Onore quindi al Partigiano Combattente Giuseppe Veneroso, detto Peppo”, ha dichiarato il presidente del comitato provinciale Anpi Salerno, Ubaldo Baldi.
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