di Erika Noschese
Il Comune di Salerno ha sciolto le riserve e ha annunciato, ufficialmente, la sua decisione di aderire al cosiddetto “Patto salva città”, ovvero al complesso di misure per il riequilibrio finanziario previste dal decreto legge numero 50/2022 che implicano la sottoscrizione di un accordo per il ripiano del disavanzo. “Il disavanzo del Comune di Salerno è causato principalmente dalla riduzione dei trasferimenti erariali, non compensata dall’aumento del prelievo fiscale locale: per ciascun anno dal 2011 in poi, le entrate, tra prelievo fiscale e trasferimenti, si sono ridotte, rispetto al 2010, in media di circa 14,4 milioni di euro. Nonostante un costante sforzo di contenimento delle spese, per mantenere inalterato il livello dei servizi erogati il Comune ha dovuto fare ricorso alle anticipazioni di liquidità, con conseguente appesantimento della spesa annuale per la quota di rimborso del capitale e interessi passivi per un importo medio annuo di 8,82 milioni di euro”, fanno sapere da Palazzo di Città, chiarendo per l’ennesima volta che l’adesione al Patto non è obbligata, bensì è il risultato di una ponderata valutazione di convenienza. Sono in corso di discussione, in sede di conversione del decreto legge, gli emendamenti proposti dall’Anci che prevedono lo stanziamento di un contributo complessivo di 350 milioni di euro per il periodo 2022-2031 per il ripiano del disavanzo dei comuni che aderiscono al Patto. Tale opportunità consentirebbe al Comune di Salerno di impostare un percorso di riduzione del disavanzo con impatto minimo sui cittadini. L’adesione alle misure di riequilibrio avviene attraverso la sottoscrizione di un accordo per il ripiano del disavanzo con il Presidente del Consiglio dei ministri o un suo delegato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, in cui il Comune si impegna, per il periodo nel quale è previsto il ripiano del disavanzo, a porre in essere parte o tutte le misure previste per legge. La sottoscrizione dell’accordo è subordinata alla verifica delle misure proposte dai comuni interessati entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, da parte di un tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell’interno, che potrà individuare anche l’eventuale variazione, quantitativa e qualitativa, delle misure per l’equilibrio strutturale del bilancio. “Ci si propone di agire, in particolare, sul lato delle entrate, attraverso lo sviluppo della digitalizzazione, il rafforzamento della riscossione, la valorizzazione del patrimonio, la razionalizzazione delle società partecipate, e, sul versante delle uscite, attraverso la riduzione delle spese che non incidono sulla quantità e qualità dei servizi al cittadino, la riorganizzazione degli uffici dell’Ente, l’efficientamento energetico – aggiungono poi da Palazzo di Città – Benché il decreto conceda ai comuni aderenti la possibilità di incrementare l’addizionale comunale all’Irpef che oltre i limiti di legge e l’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale per passeggero, l’Ente ha ritenuto di non avvalersi di tale facoltà per l’anno in corso, prevedendo soltanto come estrema ratio l’aumento dell’addizionale Irpef dal 2023 al 2026 e dei diritti di imbarco, con il ritorno dal 2027 alla situazione originaria. Nel caso in cui il contributo Anci venga concesso l’ente rimodulerà il piano agendo prioritariamente sulla riduzione dello sforzo fiscale per i cittadini”. La proposta prevede la previsione di differire al 2023 l’incremento delle aliquote dell’Addizionale Comunale Irpef con un progressivo ritorno all’aliquota ordinaria a partire dal 2027, e l’istituzione, sempre a partire dal 2023, di un’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale, attraverso la delle entrate, attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e di locazione e ulteriori utilizzi produttivi da realizzare. Per quanto riguarda, invece i piani di valorizzazione e alienazione, anche avvalendosi del contributo di enti ed istituti pubblici e privati si prevede l’inserimento della misura nell’accordo del censimento delle strutture e dei terreni nella proprietà o disponibilità del Comune con aggiornamento del Piano delle alienazioni e definizione delle strategie di valorizzazione del patrimonio, comprensive anche dell’utilizzo delle soluzioni innovative connesse al conferimento dei beni in fondi immobiliari di investimento; adozione di un regolamento per la disciplina della concessione /locazione/affitto di beni immobili comunali; scadenzario dei contratti in essere e rinegoziazione a scadenza con adeguamento dei canoni di locazione e concessione; regolarizzazione della occupazione senza titolo degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; manifestazione d’interesse per proposte di project financing sull’efficientamento energetico; per i servizi cimiteriali si ipotizza la ricerca, diffida e procedimento per la decadenza dei diritti relativi alle sepolture in stato di incuria ed abbandono, evidenza pubblica per la nuova assegnazione delle sepolture abbandonate, realizzazione di nuovi loculi, accordi con congreghe. Sarà inoltre istituita una task force per azioni volte al contrasto dell’evasione ed elusione e all’incremento della base imponibile; attività di segnalazione; un gruppo di lavoro per lo smaltimento delle pratiche arretrate (condono, 110%) e le attività istruttorie per le riscossioni entrate conseguenti a nuovo Puc, Pua e recupero oneri di urbanizzazione; modifica del regolamento per la riscossione ivi inclusa la modalità di rateizzazione e la riduzione dei tempi di consegna dei ruoli al concessionario. Per quanto riguarda la riduzione strutturale del 2 per cento annuo degli impegni di spesa di parte corrente per i servizi istituzionali e di gestione, l’amministrazione prevede il parziale inserimento della misura nell’accordo con una riduzione, a partire dal 2025, delle spese di parte corrente della missione 1 con una percentuale inferiore al 2% annuo. Per la completa attuazione delle misure di razionalizzazione previste nel piano delle partecipazioni societarie adottato, la proposta prevede l’inserimento della misura nell’accordo: il rafforzamento del monitoraggio e l’assegnazione di obiettivi annuali e pluriennali, con particolare riferimento all’economicità della gestione, al corretto svolgimento delle procedure di acquisto, allo sviluppo attività per il mercato nei limiti di legge per le società incluse nel perimetro del consolidamento; inclusione nel gruppo, facente capo alla Holding Sistemi Salerno, di altre partecipate, con avvio del processo di integrazione funzionale a partire dal 2022, attraverso la centralizzazione delle funzioni che possono beneficiare di economie di scala e di specializzazione ulteriore dismissione di partecipazioni non strategiche. Per la razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi occupati dagli uffici pubblici, al fine di conseguire una riduzione della spesa per locazioni passive la proposta prevede l’inserimento della misura nell’accordo attraverso la riorganizzazione degli uffici dell’Ente, estesa anche alle società partecipate, e la razionalizzazione degli spazi mediante accorpamento delle sedi scolastiche; dunque si punta all’incremento degli investimenti anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Pnrr, Fondo complementare e degli altri fondi nazionali ed europei, garantendo un incremento dei pagamenti per investimenti nel periodo 2022-2026, rispetto alla media del triennio precedente, almeno pari alle risorse assegnate a valere sui richiamati fondi, incrementate del 5 per cento e, per il periodo successivo, ad assicurare pagamenti per investimenti almeno pari alla media del triennio precedente, al netto dei pagamenti a valere sul Pnrr e Fondo complementare. Tra le ipotesi per la riduzione del disavanzo l’inserimento della misura nell’accordo prevedendo già a partire dal 2022 ulteriori misure di riduzione del disavanzo attraverso l’incremento delle entrate comunali e la riduzione delle spese in ragione dell’equilibrio di bilancio ed in particolare: piani di razionalizzazione della spesa per la riduzione dei costi che non incidono sulla qualità e quantità dei servizi erogati, quali i consumi delle utenze pubbliche, dei costi di noleggio delle autovetture e di carburante, di telefonia fissa e mobile e di connettività, nonché di ogni altra spesa caratterizzata da forniture di importo significativo effettuata in modo continuativo e per periodi lunghi; Interventi organizzativi per la riduzione dei tempi di pagamento in un’ottica di riduzione degli interessi passivi, e di riduzione/azzeramento del fondo garanzia debiti commerciali; incremento del tasso di copertura delle spese per i servizi a domanda individuale; aumento delle aliquote dell’Imu per le categorie: abitazioni principali di lusso A1, A8, A9 e pertinenze, immobili in comodato e in locazione a canone concordato, aree fabbricabili; aumento del canone unico patrimoniale per passi carrabili e accessi a raso; Monitoraggio sinistri.