di Erika Noschese
Ok al patto Salva Comuni che sarà ufficializzato a breve quando la presidenza del Consiglio dei Ministri chiamerà il sindaco Vincenzo Napoli per la firma. Il consiglio comunale, infatti, con i 22 voti della maggioranza favorevoli e i 7 contrari dell’opposizione ha approvato lo strumento. Un provvedimento, molto discusso, voluto dall’assessore Paola Adinolfi la cui bozza è stata approvata nei giorni scorsi che porterà, verosimilmente, un contributo all’ente già in primavera. «Posso dire adesso, col senno di poi, che abbiamo avuto coraggio perché ho visto che alcuni enti locali non hanno aderito, pur avendo i requisiti e alcuni che avevano avviato il percorso lo hanno interrotto. Non era scontata l’approvazione, noi ci assumiamo responsabilità che sono quelle del dissesto, se avessimo fatto un percorso ordinario non sarebbe avvenuto – ha dichiarato l’assessore Adinolfi – Sono contenta sia stato approvato con le clausole di flessibilità che noi avevamo chiesto, all’inizio non erano all’ordine del giorno ma siamo stati convincenti e grazie al nostro lavoro altri comuni hanno ottenuto la flessibilità, la misura da noi ottenuta è la più alta. La bozza di accordo sarà siglata quando la presidenza del consiglio chiamerà il sindaco. Tutti dovrebbero votare il patto: questa partecipazione ci dà la possibilità di avere un contributo, presumibilmente in primavera ed è un giusto contributo. Noi siamo orgogliosi di dire che questo contributo è giusto perché in passato siamo stati penalizzati, come emerge da un’analisi degli ultimi 15 anni di bilanci comunali. Per il contributo c’è già un emendamento proposto, a firma dell’onorevole De Luca. Altro motivo per aderire al patto è che questo percorso di ripiano è obbligatorio ma non sarebbe avvenuto in maniera così trasparente. Io ho già dato al nostro tavolo molte informazioni». Anche su questo punto, l’opposizione non si è risparmiata, con Catello Lambiase, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha paragonato l’Adinolfi ad una «una novella Fornero, chiamata a ripianare i debiti di altre persone. L’amministrazione, però, ci risparmi le autoassoluzioni». Insorge anche Cammarota: «Il bilancio è il frutto di scelte politiche che sono state», ha infatti detto il presidente della commissione Trasparenza, proponendo nuovamente di istituire figure specializzate per il controllo dei costi. Particolarmente critico anche il consigliere di Prima Salerno, Dante Santoro: «Non c’è alibi che tenga rispetto al fallimento di quest’amministrazione che va avanti ormai da 30 anni. La fine ingoloriosa che sta facendo la nostra città è vostra responsabilità, assolvo solo l’assessore Adinolfi e i dirigenti che hanno ereditato questa situazione fallimentare». A difendere la scelta della maggioranza il consigliere Fabio Polverino, presidente della commissione Bilancio: «Non c’è stato nessuno spreco di risorse. Numero alla mano la spesa è scesa in questi anni. Potevamo chiudere la città ed invece abbiamo investito in questa città». A replicare alla minoranza anche il consigliere Arturo Iannelli di Campania Libera: «Mi chiedo se i consiglieri di opposizione vivano davvero su questo pianeta. Non avevamo scelta. Oggi abbiamo scelto la strada più conveniente per i cittadini». Si limita, invece, ad un appello il consigliere Horace Di Carlo che chiede un’accelerata in termini di interventi da potare a termine e di mantenere l’impegno preso sulla riduzione della tassa relativa alla mensa scolastica e non solo.
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Ci stanno facendo piangere da tempo questi farabutti
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