di Andrea Orza
‘Amarillos’ di Vincenzo Lamberti non è un semplice negozio di fiori ma una boutique espressa di sensazioni floreali. L’attenzione al cliente viene riservata sia per elaborati bouquet da cerimonia che per un fiore che si acquista per sorprende una persona cara. In occasione di questo 8 marzo ci siamo cimentati con l’aiuto di un esperto a creare una coincidenza tra le donne e i fiori. Azzardano un semplice florario che può venire in aiuto a chi è indeciso su quale sia il fiore giusto per omaggiare la Festa della Donna.
Il significato segreto dei fiori. Fatta eccezione per la mimosa, simbolo indiscusso di questo giorno, quale fiore è parimenti adeguato a rappresentare la donna?
“Personalmente adoro le calle, dallo stelo robusto e una spata di colore bianco. L’eleganza di questo fiore delinea al meglio il mio gusto soggettivo. Le calle possiedono una grazia intrinseca. Nonostante siano solitarie è davvero un piacere per gli occhi vederle allegramente tutte insieme. Il candido imbuto aperto verso l’esterno da quasi l’impressione che stiano chiacchierando tra di loro”.
A ciascuna donna il suo fiore. Qual è il fiore perfetto per una donna dal carattere forte e indipendente?
“Il garofano ha molte tonalità diverse che simboleggiano sentimenti differenti. Il garofano rosso, ad esempio, indica l’amore passionale e travolgente ma anche buona salute e vigore”.
E per una donna tenera e premurosa?
“Secondo il mio gusto personale e osservando tra la panoplia di fiori che ho qui, direi il narciso. Spiccano tra tutti gli altri i suoi fiori odorosi a volte bianchi altre volte di un giallo vivacissimo. Oltre ad essere un fiore leggendario e preceduto dal suo mito, trattiene in sé un fascino delicato ed essenziale”.
I giapponesi praticano l’ikebana, ovvero l’arte della disposizione dei fiori recisi. Qual è il segreto per un perfetto mazzo di fiori?
“Amo il mio lavoro perché mi consente di giocare con le forme. In genere prediligo bouquet non troppo chiassosi. I colori devono essere accuratamente bilanciati per questo è difficile che ne combini tanti diversi. Un fascio di fiori composto da me è riconoscibile. Realizzo spesso dei mazzi legati a spirale, inoltre, un mazzo ben eseguito si tiene in piedi da solo, senza neanche il supporto di un vaso. Negli anni, acquisendo tecnica e manualità mi diverto a chiuderlo con gli scarti dei fiori stessi. In questo modo nulla viene buttato. Puntualizzo in ultimo che odio la plastica, preferisco per le mie confezioni elementi semplici come la raffia o la carta pane”.
Le piante e i fiori non sono solo dei semplici omaggi da offrire al padrone di casa, né un bouquet che viene donato in occasione del saggio di danza. Quali sono le nuove tendenze d’arredamento?
“Con dispiacere ho notato come sia cambiato il modo di vedere i fiori. Un tempo, il mazzo di fiori veniva legato ad un gesto di anacronistica galanteria. Forse sono in pochi oggi ad acquistare i fiori per la donna che amano e forse le donne stesse non apprezzano più il dono di per sé. Ricordo che quand’ero un bambino, sia le massaie che le donne dell’alta società si trattenevano la domenica a comprare delle composizioni floreali per addobbare i ripiani con centro tavola e ghirlande. All’epoca era un costume di casa e quasi una ‘buona maniera’ per festeggiare il giorno di festa. Oggi non è più così. Per coltivare una pianta e, sperare che un fiore reciso sopravviva qualche giorno in più è necessaria molta cura. A dimostrazione di questo, infatti, le piante più richieste sono quelle non hanno bisogno di troppa attenzione. Della kenzia e delle piante grasse c’è un’incredibile domanda”.