L’addio a Nino Petrone, una vita da fuoriclasse - Le Cronache Ultimora
Ultimora Salerno

L’addio a Nino Petrone, una vita da fuoriclasse

L’addio a Nino Petrone, una vita da fuoriclasse

Gianfranco Coppola*

“Tommasone merita, quando mi viene voglia di scrivere qualcosa deve essere per Cronache ma tu che ricevi in anteprima controlla eventuali errori di battuta la’ sono pochi pirati sulla nave e devono difendersi prima di lanciare assalti, insomma lasciano correre un errore”. Ogni pezzo per Cronache era come chi ha un profilo in edicola e a piacere lo utilizza. Sempre e comunque fuoriclasse assoluto Ninuccio Petrone. Come Amico bisognava meritarselo. Persona unica molto più che speciale. Col passare delle ore fa sempre più male l’Addio a Nino Petrone, Carmine all’anagrafe, giornalista di immensa qualità. Anche autore teatrale e musicale, sua – con Oscar Prudente musicista sopraffino – la ballata Stadium sigla storica dei programmi sportivi. Viaggiatore per mestiere e per diletto: un fuoriclasse. Fu anche opinionista alla Domenica Sportiva, amatissimo da Gualtiero Zanetti e Gianni Brera e prima ancora da Ghirelli che lo portò da Salerno a Milano per lavorare al Corriere dello Sport. Una squadra Seal tutta notizie e curiosità contro Corrierone e Rosea. Mai lontano dal suo parlare senza cedere alla tentazione di sembrare milanese, intratteneva meravigliosi dialoghi col cavese Gino Palumbo e ancora più con l’amalfitano Gaetano Afeltra che lo portò al Corriere ma della Sera. Sport per il prestigioso foglio, spettacolo per il Corriere d’Informazione e da qui l’amicizia con Battisti, Ricky Gianco e altri. Voracemente curioso, si specializzò nella politica sportiva. In FIFA uefa Cio e CONI era rispettato per le sue analisi e informazioni mai fake. Un fuoriclasse assoluto. Corriere della Sera poi Messaggero, una infinità di mondiali di calcio e Giochi Olimpici con la passione per la pallanuoto che esplodeva. Racconti corsari scritto col Generale dei Carabinieri Vittorio Tomasone unico libro dato alle stampe col non dichiarato ma intimo intento di piccolo testamento tra aneddoti e racconti di una vita mai banale. Le traversate delle Regate Storiche a bordo del veliero Skagerrak o la più modesta Salerno-Palinuro per l’ormeggio in porto caro ad Omero della barca di Pino Adduci. Nino ha consegnato a Salerno il suo corpo, portando con sé la fierezza per la Scuola Medica Salernitana; San Matteo e il panino con la milza all’uscita della processione; il calzone con la scarola del Vicolo della Neve; la scazzetta di Mario Pantaleone, l’adesione alla Congregazione Santo Stefano. In tempi ante social ero per lui, Gaetano Giordano ed Angelo Scelzo i tre granata inviati speciali su grandi fatti la fonte per il risultato della Salernitana spesso comunicato alla meglio tra gettoni e scatti della teleselezione. A dispetto di un approccio urticante, aveva un animo nobile da Amico impareggiabile. Perfino nei giorni peggiori, minimi segnali di piacere nello scambio di una catenella di parole necessaria. E’ morto scapolo ma avendo sposato la Vita da fuoriclasse.

*Presidente Nazionale Ussi