di Andrea Pellegrino
Vincenzo De Luca smentisce tutto: «Qualunque trattativa è del tutto inventata». Ma c’è chi scommette che l’accordo sia stato già trovato. Non fosse altro che le primarie ormai sono già belle e sepolte, fin dall’elezione del presidente della Repubblica (che ha rafforzato Renzi) e dal caso Ercolano. In Campania, in pratica, si utilizzerà il metodo Quirinale con Matteo Renzi che annuncerà il nome e chiuderà la partita. Per ora l’unico nodo da sciogliere è l’Ncd. Se Renzi dovesse mantenere l’accordo di governo con i centristi a scavalco tenterebbe di chiudere anche l’intesa in Campania sbarrando così la strada a Caldoro.
Quanto ai candidati in campo, a quanto pare le trattative più intese sarebbero con Andrea Cozzolino, forte oggi di un gruppo e di un consenso crescenti. L’europarlamentare però davanti ad una proposta unitaria di Renzi potrebbe rispondere “obbedisco” in cambio dell’attesa candidatura a sindaco di Napoli. Per Migliore, invece, resterebbe una visibilità nazionale, semmai con qualche incarico di partito. Mentre per Vincenzo De Luca la possibilità di mettere in campo la sua civica “Campania Libera”, oltre ad un possibile incarico all’interno della segreteria nazionale come delegato al Mezzogiorno.
Secondo i conti salernitani, De Luca potrebbe eleggere al massimo due consiglieri regionali con la sua civica mentre avrebbe un posto certo – per il figlio Roberto – all’interno della lista del Pd ufficiale. Il problema principale potrebbe essere la candidatura, o meglio l’elezione di Nello Fiore (gruppo Bonavitacola) su cui basano le prossime mosse anche a Palazzo di Città. Con De Luca jr candidato nel Pd, Fiore dovrebbe trovare spazio nella civica “Campania Libera” e sperare nel quorum. Più facile invece la posizione di una possibile donna d’area deluchiana. Escluso il supporto ad Anna Petrone, attuale consigliere regionale, De Luca potrebbe accontentare qualche “imbronciato” di Palazzo di Città. Naturalmente se Campania Libera sarà, non si esclude la presenza in massa di tutti gli attuali assessori comunali che dovranno, ancora una volta, sacrificarsi per la causa deluchiana.