di Andrea Pellegrino
C’era anche il Governatore Stefano Caldoro all’incontro previsto tra il Comitato Salute e Vita, l’assessore all’ambiente Giovanni Romano ed il commissario dell’Arpac Vasaturo. Chiaro segno di quanto la vicenda delle Fonderie Pisano stia assumendo carattere regionale. Recepite tutte le istanze da Palazzo Santa Lucia, è stata messa in moto la macchina dei controlli sanitari. Quanto alla delocalizzazione, questa è tutt’altra storia che tocca alla proprietà innanzitutto, e al Comune di Salerno. Dalla Regione ed in particolare da Caldoro giunge l’appello affinché la fonderia trovi un’area più compatibile rispetto a quella attuale. In agenda ora sono già segnati due importanti appuntamenti, tutti concentrati a martedì quando Giovanni Romano s’incontrerà con il manager dell’Asl Antonio Squillante e quando in contemporanea i dirigenti dell’Arpac s’incontreranno con i funzionari del Comune di Salerno. All’ordine del giorno dei due appuntamenti: la costituzione di un tavolo tecnico di controllo (all’Asl) e la collocazione di una centralina nei pressi delle fonderie (al Comune). In tempi brevi, poi, sia il tavolo che la centralina dovranno passare alla fase operativa. In particolare si tratta di un vero e proprio comitato tecnico per il monitoraggio ambientale e il controllo delle nanoparticelle che sarà costituito – spiega Romano- «con una prossima delibera di giunta. I risultati che verranno dai controlli indicheranno la soluzione più opportuna, dalla riconversione alla delocalizzazione dell’impianto». Il comitato sarà composto dai rappresentanti dell’Asl, dell’Arpac, del Comune di Salerno, della Regione, del Parco Urbano dell’Irno, del Ministero dell’Ambiente e naturalmente del comitato “Salute e Vita”. L’assessore regionale Romano ha assicurato, tra l’altro, la costante informazione dei dati attraverso comunicazioni sui siti istituzionali degli enti preposti. Per quanto riguarda la centralina, invece, fanno sapere dal Comitato (ieri in regione presente con una delegazione composta da Lorenzo Forte, Massimo Calce, Carla Cirillo, Francesco Lupo e Antonio Di Giacomo), «la Regione Campania ha preso l’impegno di presentare uno specifico progetto per ottenere fondi Europei e poter in questo modo, in tempi rapidi, trasformare la centralina di Fratte SA23 in una centralina che potrà rilevare in maniera permanente le polveri sottili PM10 e PM2.5, oltre ai metalli pesanti». Giovedì 8 maggio, alle ore 18,30 il Comitato tirerà le somme delle ultime iniziative durante un’assemblea pubblica che si terrà presso la sede a Fratte.