Tra i settori più penalizzati dalle conseguenze dell’epidemia sanitaria, quello che probabilmente è in maggiore sofferenza è il turismo, volano assoluto dell’economia campana. Molte aziende turistiche vivono una condizione di emergenza estrema avendo goduto di sostegni irrisori dalle Istituzioni. Difficile pensare che una struttura turistica (che ha costi fissi e variabili notevolissimi) per raggiungere un equilibrio economico possa fatturare meno di €100.000, limite necessario per fruire, ad esempio, del sostegno
regionale di 2.000 euro. Ciò vale anche per gli intermediari, come le agenzie di viaggio, che guadagnano provvigioni residuali sui ricavi fatturati. E’, dunque, indispensabile intervenire per salvaguardare ciò che è parte rilevante del tessuto produttivo regionale e, di conseguenza, l’occupazione. La distribuzione a pioggia di risorse ha solo finalità clientelare e talvolta assistenziale ma non appare volano sufficiente per il rilancio dell’economia e per la difesa di quelle aziende che stanno in maggiore sofferenza. A tal fine proponiamo alle Istituzioni regionali un intervento concreto e rapido, privo di inceppi burocratici, che potrebbe agevolare le vacanze di famiglie campane ma rappresenterebbe un toccasana per chi intraprende nel settore turistico. La regione stanzi risorse sufficienti a destinare fino ad €.500 (considerando le stesse limitazioni di reddito e la stessa distribuzione in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare previsto dal provvedimento governativo), in aggiunta ad analogo sostegno già previsto dal governo, a ciascuna famiglia campana che decida di trascorrere le proprie vacanze in strutture regionali e che prenoti il soggiorno attraverso le agenzie di viaggio operanti sul territorio. L’agevolazione, ovviamente, andrebbe devoluta nella forma di un buono spesa facilmente trasformabile in denaro liquido, evitando il sistema del credito d’imposta previsto
dal Governo che non aiuta aziende che sono in crisi di liquidità.
Tale misura indurrebbe le famiglie campane a spendere anche il contributo nazionale presso strutture regionali e consentirebbe agli imprenditori del settore di resistere, in una stagione che è partita in ritardo e che, allo stato, non lascia presagire nulla di buono per aziende e lavoratori. Ci auguriamo che il Presidente della regione accolga il suggerimento e stanzi le necessarie ed indispensabili risorse. Difendiamo le nostre aziende, la nostra economia ed il futuro stesso della regione.