di Erika Noschese
Ieri, in tutte le città d’Italia, è stato celebrato il 169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. La data è una ricorrenza speciale: coincide infatti con il giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge n. 121 del 1981, recante il “ Nuovo Ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza”. Dunque, sono esattamente 40 anni che con tale legge la Polizia di Stato ha assunto l’attuale veste di “corpo civile militarmente organizzato”, per garantire la tutela dello Stato e dei suoi cittadini, prevenire e contrastare tutte le espressioni della criminalità e le turbative all’ordine ed alla sicurezza pubblica. La riforma ha conferito al Ministro dell’Interno la funzione di Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza e al Prefetto e Questore quella di Autorità provinciali, rispettivamente con competenza generale e tecnico-operativa per la gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, e ha introdotto il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a capo del quale è preposto il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Al Capo della Polizia è affidato il coordinamento di tutte le Forze di Polizia per l’assolvimento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. Con la Legge sono stati istituiti nella Polizia di Stato i ruoli dei tecnici e dei sanitari nonché quello degli ispettori, quest’ultimo con compiti inizialmente solo investigativi. Alle donne venne riconosciuta la parità di trattamento economico, di carriera e di funzioni e fu introdotta la figura dei sindacati di polizia. La riforma ha, inoltre, rafforzato i valori che contraddistinguono la nostra missione e la memoria di chi ci ha preceduto sacrificando la propria vita al servizio degli altri. Tali valori hanno assunto maggiore rilevanza rafforzando i concetti di identità e servizio. Un servizio fatto di assidua presenza tra la gente, come parte integrante delle comunità, sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà o vive in condizioni di bisogno. Il Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini ha infine evidenziato: “Celebriamo questo 40° anniversario non solo con iniziative formali ma dando attuazione al processo riformatorio delle articolazioni centrali e territoriali del Dipartimento della PS. Una riorganizzazione che, pur conservando lo spirito di quella straordinaria legge, ne attualizza i contenuti. Per avere un Dipartimento della PS e una Polizia di Stato al passo coi tempi, in grado di rispondere alle istanze di sicurezza delle nostre comunità”. A Salerno, la celebrazione si è tenuta alle ore 09:30 in Piazza Amendola. Il Questore della Provincia di Salerno, Maurizio Ficarra, alla presenza del Prefetto Francesco Russo, ha deposto, dinanzi alla lapide per i caduti della Polizia di Stato, una corona di fiori, in ricordo delle tante donne ed uomini in uniforme, che hanno sacrificato la propria vita a servizio delle Istituzioni e dei cittadini. Una cerimonia sobria, in conformità con le misure di contenimento per la limitazione della diffusione del contagio del Coronavirus Covid-19. A livello nazionale, sono 10mila i poliziotti risultati positivi al Covid e 14 le vittime del virus: “È un momento doloroso sotto tutti i punti di vista ma il ricordo è sempre forte della nascita di una polizia moderna che si è adeguata alla società – ha dichiarato il dottor Ficarra – Avremmo voluto viverlo diversamente, tra i cittadini, come abbiamo sempre fatto, anche perché il quarantennale della nascita della Polizia di Stato è un anno doloroso per tutti e noi stiamo vivendo con molto dolore questo momento, sia per l’emergenza sanitaria con tutti i lutti”.