di Andrea Pellegrino
E’ il giorno delle primarie del Partito democratico. In Campania si vota, oltre che per scegliere il leader nazionale, anche per rinnovare il vertice della segretaria regionale, dopo le dimissioni di Assunta Tartaglione che intanto è stata nominata consigliere del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca.
LE POSIZIONI
Vincenzo De Luca punta su Martina (al nazionale) e su Leo Annunziata (al regionale). Mai come stavolta la decisione del governatore di puntare sul cavallo perdente (almeno secondo le prime indicazioni) delinea uno scenario inedito in prospettiva. Andria, Iannuzzi, Amabile ed Anna Petrone sono al fianco di Zingaretti per il nazionale mentre le posizioni sono diverse a livello regionale. Andria sostiene Umberto del Basso de Caro, Iannuzzi, invece, Leo Annunziata mentre l’ex consigliere regionale è con Armida Filippelli. «Auspico un partecipazione libera e spontanea di persone che vogliono scrivere una nuova pagina del partito democratico», l’appello di Anna Petrone, che prosegue: «Voglio un partito che guarda alle persone ed ai loro bisogni. In questi anni, qui il Partito democratico si è allontanato dai bisogni reali delle persone: si pensava di entrare nelle grandi sistemi abbracciando i potenti, le banche e dimenticando la base elettorale che è fatta di gente comune, di militanti che hanno soltanto voglia di partecipare ad un progetto politico. Per questo motivo ho scelto Zingaretti, un uomo che sa amministrare e allo stesso tempo sa parlare con semplicità alla gente». Iannuzzi al regionale sostiene Annunziata: «Bravo sindaco di Poggiomarino, un amministratore serio in un territorio complesso, la cui candidatura è una scelta largamente condivisa in tutte le province campane per esprimere la volontà di un partito più vicino ai nostri tantissimi amministratori locali. L’endorsement per Zingaretti di personalità come Prodi, Franceschini, Gentiloni, Minniti e tante altre è una ulteriore conferma che con la sua vittoria può vincere e rimettersi in moto una Italia che vuole una nuova proposta di governo seria e credibile, prendendo atto con umiltà degli errori commessi, ma impegnandosi con nuova passione civile per ridare fiducia e speranza al Paese. Partecipiamo per tutte queste ragioni in tanti e con motivazione all’appuntamento con i gazebo per affidare questo mandato ambiziosa a Zingaretti con una forte investitura democratica» IL CASO CAVA Posizioni diverse all’interno della maggioranza del sindaco Enzo Servalli. Il primo cittadino è in campo con Zingaretti mentre il suo presidente del Consiglio comunale, Lorena Iuliano, è candidata con Maurizio Martina. «Le primarie sono da sempre un momento fondamentale per il Pd – spiega il capogruppo Pd Giuliano Galdo (candidato all’assemblea regionale con Annunziata) – Un’occasione di confronto e di democrazia, valori base per chi ha sempre creduto in questa comunità. Sostengo Martina per coerenza con il mio percorso politico e alle regionali sono candidato con Annunziata, uomo capace di rilanciare il partito regionale partendo dalle esperienze di buon governo come quella di Enzo Servalli a Cava de’ Tirreni e del presidente De Luca in Regione Campania. Da lunedì, chiunque vinca, tutti uniti per non lasciare l’Italia in mano ad odio, razzismo e scarsa competenza». Un altro cavese, storico militante del Pd, Marco Ascoli, è in campo, invece, con Zingaretti e Filippelli. La candidata, tra l’altro, ieri è stata ospite proprio a Cava de’ Tirreni per chiudere la campagna congressuale ed illustrare il suo programma.
DAI TERRITORI
«Sono le settime elezioni primarie che organizzo come segretario e queste arrivano forse nel momento più difficile del Pd. Ma in queste ore sto percependo, tra i nostri militanti, una rinnovata fiducia e sento che qualcosa sta cambiando rispetto agli ultimi mesi. Mi attendo quindi una buona affluenza al voto», spiega il segretario cittadino di Pontecagnano Faiano, Roberto Brusa. «Questo appuntamento – spiega, invece, Michele Benincasa, segretario cittadino di Vietri sul Mare – assume una funzione tanto più importante: innanzitutto per la necessità e l’urgenza di rilanciare l’attività di un partito che conserva un ruolo fondamentale nel contesto politico ed istituzionale italiano, ma anche e soprattutto in considerazione della nota deriva populista e del drammatico declino economico cui le attuali forze politiche di governo stanno condannando il nostro Paese. Al di là del risultato elettorale, è importante che il Partito Democratico sappia ritrovare una classe dirigente in grado di unire, di ricucire le lacerazioni che si sono prodotte negli ultimi tempi e che riesca a ritrovare la forza e la legittimazione per accogliere le nuove sfide e per indicare una nuova prospettiva politica al paese. È opportuno rilanciare l’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità politica richiamandone i valori più profondi ed è importante rivendicare la capacità di governo delle sfide più attuali. Nel momento della approssimazione e della superficialità, il nuovo Pd dovrà saper parlare a tutti, dovrà dimostrarsi capace di capire le questioni più complesse e di trovarne le soluzioni più efficaci. Dovrà essere aperto, inclusivo, credibile, serio. Dovrà credere nel riformismo e nel cambiamento, nelle sfide economiche, nella funzione dello Stato, nella tutela dell’ambiente, nella legalità. Dovrà credere nel merito, promuovendo la formazione di una nuova classe dirigente e dovrà sapere essere attento alle istanze dei più deboli, di quelli che non ce la fanno. Dovrà essere vivo e leggero. Penso che i candidati tutti, in modi diversi, abbiano le capacità di interpretare le nuove sfide e di saperle vincere. Poi ciascuno dovrà fare la propria parte. In bocca al lupo a noi».
Sono 16 i seggi allestiti in città, alcuni dei quali in spazi comunali o pubblici. Gazebo anche nell’androne del teatro Augusteo e seggio allestito, come di consueto, all’interno del centro sociale del quartiere Pastena.