«La metro chiude, Caldoro ride» - Le Cronache
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«La metro chiude, Caldoro ride»

«La metro chiude, Caldoro ride»

di Francesco Carriero «Rida presidente, sia felice». con questa frase, rivolta al governatore della Regione Campania Sfefano Caldoro, il sindaco De Luca chiude il suo videomessaggio d’accusa (il secondo in pochi giorni) per la chiusura del servizio metro.Continua dura e feroce la polemica sollevata dal primo cittadino dopo la chiusura del servizio, avvenuta lunedì, anche nella mattinata di ieri, approfittando dell’inaugurazione del cantiere di riqualificazione di via Luigi Manzella, via Fratelli Palumbo e via Tortora nella zona di Torrione. Lavori costati circa 6 mila euro e che servivano proprio a ridare lustro alle zone dove sorgono le stazioni del servizio su ferro. Dal piedistallo posato nei pressi della fermata della metro De Luca, di fronte ad una platea arricchita da tanti assessori comunali e membri del partito Democratico cittadino, mobilitatisi anche con un bacchetto con la raccolta firme in difesa del servizio, non le ha mandate certamente a dire: «Da oggi iniziano i lavori nei quartieri per le strade interne – spiega il sindaco – avrebbero dovuto valorizzare le vie d’accesso alla metro: fa tanta amarezza vedere i cancelli chiusi, ma noi i lavori li svolgiamo lo stesso. C’è una delinquenza politica, anche da parte dei consiglieri comunali di Forza Italia che ieri hanno votato contro la mozione del consiglio comunale per chiedere l’inserimento della metropolitana nel sistema dei trasporti regionali. Ma anche dei consiglieri regionali di Fi, che nel 2010 hanno votato la revoca della vecchia delibera per escluderci. Nel 2013, invece, hanno votato contro i finanziamenti per la metro: insomma vince la delinquenza politica ma state sereni: riapriremo la metropolitana, quando li manderemo a casa». Mentre i treni sono ormai fermi i lavori di messa a nuovo delle aree delle stazioni continuano e il sindaco stesso, ad ogni inaugurazione, promette di fare “nomi e cognomi” degli “assassini” del treno urbano: « La Regione riceve dallo Stato 150 milioni annui solo per i trasporti: è mai possibile che non si riesca a trovarne uno per la nostra metro? Quando andremo nei quartieri diremo alla gente per nome e cognome chi ha votato contro la metropolitana ed ha fermato il servizio che ha cambiato le vite dei cittadini. Alla fine non può mancare un “saluto” al governatore Caldoro: «E’ un pinguino che fa sorrisi. Mentre noi facciamo le opere, loro hanno ridotto la regione ad un livello da terzo mondo – conclude – La nostra città non si compra e non si vende perchè non siamo i camerieri di nessuno». Ma il sindaco De Luca, non pago di quanto enunciato in mattinata ha voluto postare altri due video sul suo profilo personale di Facebook, nei quali si rivolge ancora all’onorevole Caldoro, reo, per il primo cittadino salernitano, di sorridere sui giornali ma di fare ben poco sul territorio e di aver bollato la questione come pure polemiche elettoralistiche; «Con la chiusura della metropolitana – annuncia di nel breve filmato – si cancella l’ipotesi di un servizio metro regionale che colleghi a Napoli gli altri capoluoghi, per lo sviluppo delle Università, dei porti e degli aeroporti. La nostra non è una polemica elettorale ma una polemica di merito contro la Regione “del nulla”, che ci ha fatto diventare primi per disoccupazione ed ultimi per reddito pro capite, che nulla ha fatto per il porto di Napoli, lasciandolo morire, che nulla ha fatto per l’ambiente come dimostra la vicenda della Terra dei fuochi e delle ecoballe. Una Regione capace solo di fare clientela e di raddoppiare il costo della macchina amministrativa, creando una struttura parallela da 4,5 milioni di euro». E dopo il “rida presidente” del primo video, De Luca si lancia in una citazione dell’immortale Totò, dedicata a Caldoro: «Si faccia un’altra risatina in faccia a questa pipa».