di Francesco Carriero
I rappresentanti degli studenti in seno al senato accademico dicono di sì alla laurea Honoris Causa al segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Sembrano non finire le polemiche riguardanti il conferimento dell’onorificenza al massimo rappresentante del sindacato. Dopo la presentazione di un documento a firma di quasi 160 professori, che chiedevano al rettore Tommasetti di rivedere tale decisione, sulla questione adesso intervengono gli studenti che siedono all’interno del sentato accademico, organo chiamato a deliberare sull’assegnazione delle lauree Honoris Causa. Gli studenti Domenico Santiello, Antonio Iannone, Francesco Iannello, Virginio Mari, Giuseppe Mansi, Pasquale Lucio Antonucci, Ciro Manzillo e il presidente del Consiglio degli studenti, Marta Mango, in una lettera indirizzata a colleghi, docenti e allo stesso rettore, difendono il loro operato all’interno del senato. «Crediamo necessario – si legge nel documento – focalizzare la nostra attenzione sulle procedure che hanno portato alla proposta, alla discussione e all’attribuzione delle lauree honoris causa, in quanto, momento fondamentale per l’Ateneo, segnato dalla responsabilità del riconoscimento del titolo accademico ad un illustre personaggio di chiara fama. Nel conferimento delle lauree honoris causa gli Organi Collegiali di Ateneo svolgono un ruolo centrale, espressione di un iter trasparente del quale ci riteniamo pienamente soddisfatti nel rispetto di ogni norma di democrazia, partecipazione e confronto. Il procedimento si è sviluppato con l’istituzione di una commissione aperta di Senato Accademico, che ha visto protagoniste tutte le componenti circa la discussione in merito ai profili e le documentazioni proposte dai dipartimenti. La successiva seduta di Senato Accademico ha visto l’approvazione delle lauree honoris causa all’unanimità, fatta eccezione per la laurea honoris causa a Raffaele Bonanni, votata a maggioranza, con unico voto contrario, e il cui conferimento avverrà nel corso di una cerimonia alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca, per la prima volta ospite del nostro Ateneo. Alla luce di ciò, nel rispetto della democrazia rappresentativa, mossi dalla piena fiducia nelle istituzioni e vista la trasparenza delle procedure seguite, riteniamo inopportune le posizioni e i modi di espressione del dissenso, al di fuori del sistema democratico di governance del nostro Ateneo. Riteniamo, a nostro avviso, l’attenzione del Ministro dell’Università e della Ricerca come momento di crescita della nostra Comunità, inizio di un cammino che non può essere intrapreso senza la coesione generale di tutte le componenti. Auspichiamo, così come previsto da qualsiasi processo democratico, di poter contare sulla partecipazione attiva al confronto, sulla considerazione delle diverse posizioni e punti di vista e sul conseguente rispetto delle delibere. Il nostro Ateneo, in quanto universo dei saperi, deve continuare a sviluppare interessanti discussioni e grandi momenti di confronto e allo stesso tempo gestire con maturità il momento dell’accettazione e del rispetto delle decisioni degli organi accademici. Si prega di dare diffusione della nostra nota all’intera comunità universitaria».