L’orchestra di Fiati dei Carabinieri ha incontrato ieri mattina gli studenti del Liceo Musicale “T.Confalonieri” di Campagna alla presenza del generale Maurizio Stefanizzi
Di OLGA CHIEFFI
“…..Alla fine, e per buona fortuna, capitò un carabiniere, il quale, sentendo tutto quello schiamazzo, e credendo si trattasse di un puledro che avesse levata la mano al padrone, si piantò coraggiosamente a gambe larghe in mezzo alla strada, coll’animo risoluto di fermarlo e d’impedire il caso di maggiori disgrazie. Ma Pinocchio, quando si avvide da lontano del carabiniere, che barricava tutta la strada, s’ingegnò di passargli, per sorpresa, frammezzo alle gambe, e invece fece fiasco”. E’ il terzo capitolo del Pinocchio di Carlo Collodi, in cui un po’ tutti hanno cominciato a conoscere gli amici Carabinieri, i loro simboli, la tradizione, l’altruismo, il cavallo, il sacrificio, e non ultima la banda, con tutte le famiglie dei fiati, dai rilucenti ottoni alle ance, alle percussioni. Ieri mattina, l’Istituto “T.Confalonieri” di Campagna, nelle sue due sedi ha celebrato la giornata della legalità, ospitando la Fanfara del X Reggimento, di stanza a Napoli, diretta da Luca Berardo. Una mattinata iniziata nel centro storico di Campagna nella sua più popolare e vera funzione, quella di sfilare, inanellando diverse gemme del repertorio marciabile, con alla testa, lo stesso Generale Maurizio Stefanizzi, che si è perfettamente calato, con grande ironia e spontaneità, nella parte di divulgatore dello spirito dell’essere carabiniere. “La legalità è gioia”, ha affermato il Generale e gioia è un termine la cui etimologia apre a tutto ciò che abbiamo vissuto ieri. Gioia ha in sé la radice ge della terra che è la stessa della conoscenza, gignosko, del gioco e, quindi, della musica e dell’arte tutta. La formazione, in assetto di Symphonic Band ha iniziato la sua esibizione con un brillante arrangiamento di “Una vita in vacanza” successo de’ Lo Stato Sociale, che si è trasformato prontamente in “Una banda in vacanza”. Passaggio in Argentina per l’evocativo Oblivion, affidato al bel trombone di Pietro Viscardi, che ha trasmesso per intero lo spirito elegiaco, la malinconia che scaturisce dalla certezza dell’ineluttabilità e dell’amarezza della vita, proprie del viejo tango, per poi concludere con l’ incedere ossessivo di Libertango. Portrait dedicato a Ennio Morricone imperniato su “Il mio nome è nessuno”, il tema di Metello e Here’s To You da Sacco e Vanzetti, quindi, il brano clou della scaletta, ovvero l’op.33 di Pablo de Sarasate, “Navarra”, per due violini e orchestra. Qui, gli archi di Annastella e Donatella Gibboni, hanno incontrato i fiati della fanfara, in un particolare arrangiamento del M° Andrea Iavarone. Una jota, quella di De Sarasate, tra l’altro figlio di un maestro di banda, virtuosistica e infocata, ha rivelato le due giovani violiniste in carriera, alle prese con l’intero ventaglio di tremoli, pizzicati armonici, cadenze, con il bravo arrangiatore che è riuscito a far dialogare la formazione, sappiamo su di una partitura che corre semplicemente su terze parallele. Applausi scroscianti per questo inedito connubio ed ecco il pianista della fanfara, Nicola Maurizio Pollio, emulare Jerry Lewis in The Typewriter, un particolare brano strumentale scritto da Leroy Anderson nel 1950, ed eseguito per la prima volta dalla Boston Pops Orchestra. Il binomio composto da legalità e giustizia è stato sintetizzato in tre brani, a cominciare dal tema del film Schindler’s List, una pagina affidata al clarinetto di casa, Giuseppe Di Fabio, che ricordiamo in originale eseguita dal violino di Itzhak Perlman, capace di dare dimensione umana all’inumano sacrificio subito dal popolo ebraico. Memoria, disperazione, dolore, che qui hanno un nome salvifico, quello di Giovanni Palatucci, che tanti ebrei salvò dall’orrore, nominato Giusto tra le nazioni. E’ il momento della lotta alle mafie con “Ogni volta che viene un giorno” di Vasco Rossi, una delle soundtrack di FortApasc, e della cronaca della morte annunciata del giornalista ventiseienne Giancarlo Siani, assassinato per ogni volta che era stato coerente nel denunciare la camorra di Torre Annunziata, insieme alla colonna sonora della fiction su Rocco Chinnici, composta da Paolo Vivaldi e arrangiata dallo stesso Luca Berardo. Danza finale con Y.M.C.A dei Village People, che ha elettrizzato l’intera platea. Ringraziamenti e festa delle premiazioni del Concorso dedicato alla legalità con il dirigente scolastico Giuseppina Maddaloni, il Sindaco Roberto Monaco, le autorità militari, Corrado Lembo, già procuratore della Repubblica. L’invito del sindaco è stato quello di diventare moltiplicatori di legalità in ogni attività svolta, infatti sono stati premiati diversi allievi dell’istituto, dalle due diplomate con lode, Irene Izzo e Nadia Nappo, ai vincitori del concorso sulla legalità, la II A e la I A dell’indirizzo Scienze Umane, rispettivamente Bronzo e Argento con due video sull’ecologia e il bullismo e la IV A dell’indirizzo linguistico, con un elaborato sulla diversità e l’intercultura. Ancora input di riflessione da parte dell’ ex Prefetto di Salerno, Pasquale Errico, sulla memoria, sull’identità di appartenenza, sull’uguaglianza e da Corrado Lembo, il quale ha sottolineato come non sempre legalità e giustizia vadano di pari passo, e quando si è attanagliati dal dubbio, ricordando le leggi razziali, basta oggi pensare all’immagine del corpo del piccolo profugo siriano Aylan abbandonato all’onda, sulla spiaggia di Bodrum, per capire dove sia la vera giustizia. Ancora encomi da parte dell’ex provveditore Renato Pagliara agli organizzatori di questa intensa giornata a partire dal clarinettista Luciano Marchetta, che insieme ai genitori degli allievi ha allestito in rosso e blu il palco e la sala, Antonino D’Ambrosio e il violinista Daniele Gibboni, unitamente alla coordinatrice del concorso Annunziata Gibboni. Gran finale, prima dell’atteso momento conviviale con le specialità gastronomiche proposte dall’Atrientes, con la Fanfara dei Carabinieri che ha intonato il canto degli Italiani insieme all’orchestra del Liceo Musicale e a tutte le formazioni delle scuole medie ad indirizzo musicale del comprensorio, in un ideale passaggio di quella fiamma, fatta di studio, entusiasmo e passione che non potrà mai essere spenta.