«Dopo oltre tre mesi sono riuscito a mettere al centro della discussione un argomento di primario interesse per la collettività». A dichiararlo è il consigliere comunale di opposizione di Minori Fulvio Mormile in riferimento al progetto noto come “bretella” che prevede il collegamento della strada interna con la statale 163 e la realizzazione dei relativi parcheggi e box auto. Se n’è discusso nel Consiglio comunale di giovedì scorso. «Due gare deserte, una serie infinita di contenziosi per oltre centomila euro. Una richiesta di risarcimento danni per più di tre milioni di euro, una spesa di oltre cinquecentomila euro per tecnici che in vita loro non hanno mai gestito un project financing ma che oggi sono gli unici a guadagnarci da questa vicenda» afferma Mormile, del gruppo di minoranza “Progetto per Minori”. «La presenza di un’impresa discutibile con passati legati a Totò Riina -prosegue Mormile- un precontenzioso all’Autorità nazionale anti corruzione sollevato dall’Associazione nazionale costruttori edili che contesta la bontà del progetto prima e del bando poi in riferimento ad un errore nella suddivisione delle spese per quasi seicentomila euro che saremo costretti a pagare come collettività». E ancora: «Una procedura di affidamento assolutamente temeraria. Senza alcuna trasparenza. Le dimissioni di un assessore, dieci anni di soldi, tempo e risorse perse a causa di un singolo individuo che in questa vicenda aveva un solo e unico interesse: il suo». «Quel tecnico prosegue il consigliere comunale-, sollevato a suffragio di popolo ad Amalfi dopo tutti questi fallimenti, invece di cercare una soluzione condivisa viene in casa nostra a dirci che tutto questo non conta niente e che da domani tutto sarà risolto, lui venuto in soccorso nella pubblica assise a sostituire la parte politica in visibile difficoltà». Il riferimento è al Consiglio comunale del 21 marzo in cui si è discusso del progetto. «Non mi meraviglia -conclude Mormile, candidato a sindaco e sconfitto nel 2014- che a tendere nuovamente la mano al sindaco Reale per sollevare il mio presunto conflitto d’interessi sia stato il consigliere assente in assise da oltre due anni».
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