Un confronto all'insegna del fair play e del rispetto reciproco, in cui è emersa coesione sui contenuti". Aurelio Regina, con Vincenzo Boccia, Marco Bonometti e Alberto Vacchi, candidato alla successione di Giorgio Squinzi alla presidenza di Confindustria, forza le rigide regole imposte dai saggi sul silenzio elettorale e al termine del confronto con i delegati delle territoriali di Confindustria del Mezzogiorno (il quarto dopo quelli di Torino, Padova e Roma con i giovani imprenditori) disegna il quadro di una contesa senza spine. In realtà dietro lo stile british che anche oggi ha caratterizzato il confronto tra i quattro candidati alla poltrona di numero uno di Viale dell'Astronomia le grandi manovre elettorali per spostare consensi vanno avanti tra spaccature e colpi di scena. Con una regione, la Campania, dove il salernitano Vincenzo Boccia deve fare i conti con l'incertezza di Napoli, più propensa verso il bolognese Vacchi. Boccia – che ha dalla sua buona parte delle associazioni meridionali, puo' contare nella sua regione d'origine sulle territoriali di Avellino e Salerno (e forse anche Caserta), ma non sulla più rappresentativa Napoli dove pesa il parere del past president di Confindustria Antonio D'Amato. L'ex numero uno di Confindustria non si è mai espresso esplicitamente, ma l'identikit tracciato (un manifatturiero, espressione di una grande azienda) sembra sposarsi di più con le caratteristiche del bresciano Marco Bonometti, cui inizialmente erano indirizzati i favori di D'Amato, ma anche con quelle del bolognese Alberto Vacchi al quale sembra guardare con crescente interesse nelle ultime ore l'industriale partenopeo. Proprio dall'entourage di Vacchi trapela un certo ottimismo sul fatto che alla fine Napoli possa schierarsi (assieme alla più piccola Benevento) al fianco dell'imprenditore emiliano. Cosi' come si fa presente che in assemblea i numeri sarebbero dalla parte del patron di Ima in misura schiacciante. Ottimismo che fa il paio con la preoccupazione – che emerge invece dai sostenitori di Boccia – che il presidente dell'Unione di Napoli, Ambrogio Prezioso, possa rappresentare al meglio il sentimento della base. In questo senso le parole del vice presidente nazionale di Piccola Industria, Bruno Scuotto, tra i maggiori sponsor di Boccia: "Prezioso è stato molto bravo ad ascoltare la giunta e a organizzare in poco tempo l'appuntamento di oggi che è servito a far conoscere Boccia anche a chi non lo conosceva. Oggi è apparso chiaro che la base di Napoli sta con Boccia". Come a dire che nella presa di posizione ufficiale dell'Unione di Napoli, la base deve pesare più di qualche importante endorsement arrivato dall'alto. Lo stesso Boccia uscendo ha reso omaggio ai padroni di casa parlando di un confronto "bello, aperto, di latitudine, e fatto di identità culturali che ha fatto onore all'Unione Industriali di Napoli". Schermaglie tra quelli che i bookmakers inglesi – di solito lungimiranti – non hanno dubbi nell'indicare come i due sfidanti finali per il successo in un confronto che si deciderà per pochi dettagli. Otto i temi sui quali i candidati si sono confrontati nel corso dell'incontro di oggi durato circa due ore e mezza: istruzione (la Buona Scuola); riforma fiscale; rapporto con la politica; digitalizzazione, innovazione e industria 4.0; politiche industriali; relazioni industriali; riforma Pesenti e naturalmente Mezzogiorno (unico tema nuovo rispetto al format giù utilizzato nei precedenti incontri). Tutti argomenti sui quali i candidati dovranno convincere il Consiglio generale straordinario convocato per il 17 marzo. Prima pero', un nuovo doppio appuntamento attende i candidati lunedì 7 nella sede di Federchimica a Milano e mercoledì 9 in Toscana.
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