E’ una Banca d’affari con sede a Milano e Lussemburgo, l’Azimut che ha avuto l’incarico da Danilo Iervolino di cedere le quote della IDI srl, la società che detiene la Salernitana. La notizia era nell’aria da tempo, solo voci che si sono concretizzate nelle ultime ore perchè sono stati contattati alcuni imprenditori salernitani per avere una disponibilità nell’acquisizione di quote societarie o dell’intero pacchetto. I due imprenditori contattati hanno declinato l’invito dell’istituto di credito. La cifra che è richiesta per l’acquisto della società granata è di circa 35 milioni di euro. La banca d’affari è una società finanziaria la cui attività consiste nella partecipazione al capitale delle imprese, nel collocamento di titoli, negli investimenti (fondi di investimento), e nell’erogazione di servizi di consulenza alle imprese e ai governi. La banca d’affari è storicamente conosciuta anche come Merchant Bank. Può disporre di capitali propri o di terzi. A differenza delle banche commerciali la banca d’affari non consente di effettuare depositi per concentrare la propria mission su altro. Siamo nell’alta finanza, terreno fertile per lo stesso Iervolini che nel gennaio del 2022 fondatore dell’Università Telematica Pegaso e nuovo proprietario della Salernitana, mise le mani su Bfc Media. E’ stato infatti perfezionato un accordo quadro con J.D. Farrods Group Luxembourg di Denis Masetti che porta la IDI srl di Danilo Lervolino a detenere il 51% della società. In seguito al perfezionamento della compravendita, l’acquirente sarà tenuto a promuovere un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria (OPA) sulle restanti azioni della società. L’OPA non sarà finalizzata alla revoca delle azioni da Euronext Growth Milan. Insomma la Banca d’Affari lavora per costruire, con la massima garanzia di affidabilità per gli acquirenti e naturalmente per il venditore, una rete di investitori su un preciso mandato. Naturalmente sul tavolo dell’Azimut i libri contabili della società dove pobabilmente è stata effettuata la famosa due diligence (l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa. Il fine di questa attività è quello di valutare la convenienza di un affare e di identificarne i rischi e i problemi connessi, sia per negoziare termini e condizioni del contratto, sia per predisporre adeguati strumenti di garanzia, di indennizzo o di risarcimento) per poi avviare contatti e trattative. L’aver contattato i due imprenditori salernitani (ma naturalmente ce ne saranno altri) significa che si è già a metà via e questo potrebbe giustificare anche la recente ricapitalizzazione effettuata da Iervolino perchè in questi casi i conti devono essere a posto. Ora bisognerà verificare se la cessione sarà concretizzata oppure non ci saranno le condizioni per cui lo stesso Iervolino dovrà andare avanti. Con queli piani e progetti questo è tutto da verificare, certo come ha dichiarato al Corriere della Sera si affiderà a uomini di mondo e non del calcio e vorrà fare esprimenti. Ognuno interpreti queste parole come meglio crede. Un’ultima cosa: la richiesta totale per la cessione fa immaginare che non ci sarebbe volontà da parte di Iervolino di farsi affiancare da un socio di minoranza. A meno che le trattative potrebbero trovare imprenditori interessati a fare una partnership. Una situazione in essere, vediamo che succede nelle prossime settimane.
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