di Erika Noschese
Italexit si riorganizza sul territorio e, nel frattempo, aumentano le adesioni anche nella provincia di Salerno. Le scorse settimane si è tenuto il primo congresso nazionale che ha eletto Gianluigi Paragone segretario nazionale. Intanto, Italexit è pronto a giocare da protagonista sia alle Politiche 2023, sia alle prossime elezioni regionali dove il movimento politico sarà presente con una sua lista, forte anche degli ultimi scenari politici, dalla scissione del Movimento 5 Stelle – con l’addio di Luigi Di Maio – alla volontà del governatore campano Vincenzo De Luca di creare un unico grande partito che possa racchiudere non solo le anime dem ma anche gli ex pentastellati, fuoriusciti dal Movimento. Italexit si riorganizza sul territorio. Nei giorni scorsi, il primo congresso nazionale che l’ha eletto segretario nazionale. “Il Primo Congresso Nazionale del partito è stato innanzitutto un momento di grande emozione. Un anno fa non avremmo pensato di riuscire a fare tutta questa strada in così poco tempo. Da quando ho deciso di impegnarmi in questo progetto, mi sono sempre sentito dire che non saremmo riusciti a farcela. Alle amministrative di Milano, quando mi sono candidato sindaco, ci dicevano che non saremmo riusciti a presentare le liste. Li abbiamo smentiti e, con pochi mezzi e pochissimo tempo per prepararci, siamo riusciti a ottenere un risultato superiore a quello dei 5stelle. Poi dicevano che non saremmo riusciti a presentare lo statuto. Bene, a dicembre 2021 abbiamo depositato lo statuto e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale siamo diventati ufficialmente un partito. Sono solo due esempi, ma aiutano a capire perché arrivare a organizzare il Congresso e registrare la partecipazione entusiasta dei nostri rappresentanti e dei delegati sul territorio sia stato un risultato eccezionale. E sì, questo appuntamento è servito anche a gettare le basi per una crescita che dovrà essere rapida e coordinata in tutte le zone d’Italia, perché come ci confermano i sondaggi ItalExit è ormai una realtà politica nazionale. La Ghisleri e Pagnoncelli nelle loro rilevazioni certificano ormai da qualche mese che una percentuale di italiani che arriva al 4,5% ha intenzione di votarci e sostiene la nostra causa. E molti altri ci stanno pensando. Oltre a garantirci l’ingresso in Parlamento, questa percentuale indica che un milione e mezzo di cittadini crede nelle nostre battaglie. Io sento ogni giorno la grande responsabilità di rappresentare un popolo così numeroso, gente che non si arrende e che ci chiede di essere rappresentata. Non li deluderemo. Il Congresso è stato il primo passo di una crescita costante”. Politiche 2023, Italexit proverà a giocare da protagonista? “Assolutamente sì, sia alle elezioni politiche, sia alle Regionali. Ci stiamo organizzando al meglio per farci trovare pronti, lo dobbiamo a chi si è tesserato, a tutte le persone che si rivolgono a noi ogni giorno per chiederci di aiutarli a uscire da questa situazione da incubo. Fra limitazioni delle libertà personali, obblighi sanitari inventati solo per sottomettere una categoria che resiste come quella dei cinquantenni, greenpass inutili e dannosi che preludono ad altre, future forme di controllo elettronico stiamo vivendo una realtà distopica. Il punto più basso lo hanno raggiunto togliendo il lavoro a persone sane che non avevano alcuna colpa, se non quella di esercitare il proprio diritto costituzionale di scelta rispetto alla propria salute. E’ un abominio, come lo è stata la gestione della pandemia per i nostri ragazzi, che non correvano praticamente alcun rischio per il Covid e che nonostante questo sono stati chiusi in casa, gli è stata tolta ogni forma di socializzazione, gli è stato impedito di fare sport all’aperto senza tamponi o vaccinazioni. Oggi gli esperti ci dicono che i casi di disagio psicologico fra i giovani si sono moltiplicati a dismisura, ed è stato semplicemente criminale arrivare a questo punto. Quindi noi ci saremo, per rappresentare il popolo di chi non si arrende a questa deriva autoritaria e disumana. Come ho detto, già un milione e mezzo di persone in tutta Italia si schierano con noi. Un risultato straordinario per un partito che è nato da pochi mesi e si sostiene solo attraverso il tesseramento e il 2 per mille. Non abbiamo santi in Paradiso e ci va bene così perché vogliamo essere liberi di fare vera opposizione, senza sconti per nessuno, con buona pace di chi per frenarci ha inventato e diffuso storie assurde sul nostro conto. Ma anche questo fa parte del gioco della politica, siamo una spina nel fianco del potere e siamo preparati ad attacchi e critiche. Non ci pieghiamo al pensiero unico dominante, perciò cercano di danneggiarci e di limitarci in ogni modo. Ma queste dinamiche non fanno altro che aumentare la nostra voglia di lottare per la democrazia e per il rispetto della Costituzione. Non ci fermeranno, non ci fermeremo”. Con la scissione del MoVimento 5 Stelle si aprono nuovi scenari politici. Crede in un grande partito che possa vedere insieme i pentastellati e il Pd? “Solo l’idea è orribile… ma non tanto lontana dalla realtà, forse. La verità è che i 5stelle non esistono più, sono implosi sotto il peso delle loro stesse menzogne. Ci sarà un fuggi fuggi generale e quelli che pensano alla loro briciola di potere saranno disposti a tutto, anche ad allearsi con quello che era indicato come il principale nemico da abbattere. Ma tutto questo non ci riguarda, perché noi di ItalExit ci impegneremo per restituire all’Italia la sovranità politica e monetaria. Senza sovranità il Paese è destinato a disintegrarsi e a diventare una colonia straniera, su questo non faremo alcun compromesso”. Dato delle ultime elezioni amministrative, anche in provincia di Salerno ma non solo, è il forte astensionismo che si registra. I cittadini sono completamente sfiduciati e non credono più nella politica… “Era inevitabile, purtroppo. I cittadini si sono sentiti giustamente traditi dalla deriva di due partiti finto sovranisti che, dopo tante promesse elettorali, hanno rivelato il loro vero volto. Mi riferisco ovviamente ai 5Stelle e alla Lega. I primi dovevano aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno e invece la figura dei tonni l’hanno fatta loro, inglobati nella melma del potere fino al collo, al governo con il Pd a sostegno del banchiere di Goldman Sachs, il grande liquidatore d’Italia Mario Draghi. Non ha fatto figura migliore Salvini, invischiato nella stessa palude. Anzi direi che Salvini è quello che ne esce peggio di tutti insieme al suo partito, che evidentemente oltre a essere incoerente è anche diviso al suo interno e non ha più una direzione, figuriamoci alti ideali. In ogni caso, dopo tanti proclami anche quelli della Lega si sono accodati al potere dominante. Ed è inutile che Salvini finga di voler fare opposizione nei suoi video e in alcune sue dichiarazioni. La Lega ne esce come un partito schizofrenico che da una parte si lamenta, ma dall’altra sostiene questo governo, vota tutti i provvedimenti dell’esecutivo e ha come ministri Speranza e la Lamorgese. E infatti ha perso una montagna di consensi, la gente non è stupida. Certo il declino di questi partiti per noi di ItalExit rappresenta un’opportunità ma anche un problema, perché non è facile convincere gli elettori delusi a tornare alle urne e a fidarsi nuovamente di qualcuno. Noi possiamo convincerli solo attraverso i fatti, il nostro operato quotidiano, la nostra opposizione continua e durissima a un governo impresentabile e a Draghi, che sta svendendo l’Italia pezzo a pezzo ai suoi amici delle multinazionali. ItalExit esiste solo perché ha fortissimi ideali e una visione della società diametralmente opposta rispetto a chi gestisce oggi il potere. Per rassicurare gli elettori posso anche far notare che il nostro messaggio è contenuto, inequivocabilmente, nel nome che abbiamo scelto. ItalExit si chiama così anche per non dare spazio a equivoci. Con questo nome non potremmo cambiare rotta in nessun caso”.