di Andrea Pellegrino
È prevista per il 16 settembre la seduta di Consiglio comunale che dovrebbe mettere fine alla lunga vicenda legata agli istituti di partecipazione con l’approvazione della delibera consiliare che di fatto supera anche il commissariamento disposto dal difensore civico regionale. L’ultima seduta della commissione congiunta Statuto e Trasparenza ha licenziato un ulteriore testo riservandosi, però, per i prossimi giorni ulteriori modifiche. Per ora la proposta della maggioranza pare sia distante in molti punti su quella precedentemente elaborata dal presidente della commissione trasparenza Antonio Cammarota. Il testo si incentra solo sul regolamento per la presentazione di istanze, proposte e petizioni di iniziativa popolare e rimanda alle norme nazionali tutto il resto. Insomma, nel nuovo regolamento che si compone di quattro titoli e 23 articoli, viene eliminata la displina sullo streaming per le sedute consiliari così come viene accantonata la figura del difensore civico, che nella precedente bozza, tra l’altro, prevedeva una indennità pari a quella di un assessore. Naturalmente non si escludono modifiche che possano integrare alcuni articoli del regolamento ma pare che la struttura non venga modificata. La montagna, dunque, avrebbe partorito un topolino. Dopo anni ed anni di consulti e commissioni alla fine, sotto la spada di Damocle del commissario, il regolamento sugli istituti di partecipazione si è ridotto allo stretto necessario.