Il soprano salernitano Annalisa D’Agosto eseguirà, oggi, alle ore 19,30, in una serata dedicata al compositore nella Sala dei Conti del Castello di Acerra, in prima assoluta quattro arie su testo di Herman Hesse in duo con il pianista Raffaele Maisano. All’evento parteciperà il Clarinet Ensemble Panarmònia“Giovanni De Falco”
Di Olga Chieffi
La rassegna musicale “ Oltre le Note”, promossa dall’Associazione Diarmónia, con la direzione artistica del M° Mauro Caturano, patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Acerra, fortemente voluta dal Sindaco Raffaele Lettieri e dall’Assessore alla cultura Nicola De Mattei, dedica il terzo appuntamento di questa sera, ospite della Sala dei Conti del Castello acerrano, al compositore Giusto Pappacena, allievo di Aladino Di Martino, ed epigone di quella scuola napoletana, il cui linguaggio oscilla tra un tono lievemente intellettualistico, un po’ diluito, e un tono lirico più personalizzato. Ben sei i pezzi inediti, a cominciare dalle quattro liriche d’amore su testi di Hermann Hesse. (“Di nuovo chiede la mia bocca lieta”; “Frammenti”; “Tienimi per mano”; “So quello che dirmi vorresti”), che saranno eseguiti dal soprano salernitano Annalisa D’Agosto, in duo con Raffaele Maisano, i quali ci faranno ritrovare in queste piccole, deliziose pagine, timbricamente assai ricche, ma sempre attente a comunicare, quella semplicità cara all’autore. Le frasi musicali diventano, così, veri e propri dipinti. Hesse, infatti, non scrive solamente, ma essendo anche un pittore, sa affrescare la sua scrittura rappresentandola in tutta la sua magnificenza, complice la passione, che lo contraddistingue. In ciascuna pagina, così, ci si arricchisce di piccole perle, che possano dar nuovo respiro alla nostra anima, così spesso troppo presa a rincorrere il nulla. Da qui il bisogno di sapersi ascoltare, la necessità del contatto con le altre creature della terra, l’accettazione di un uomo che sa amare nel vero senso della parola, evocato nella composta, essenziale eleganza dello stile di Giusto Pappacena, nella sua raffinata, musicale nitidezza. Si continuerà con due canzoni inedite, sempre affidate alla voce e al pianoforte, in napoletano, su testo di Angelo Raffaele Giordano, “Sul finire di ottobre…” e “Je nun te trovo” , a cui si aggiungerà “Nostalgia of Stars”, tratto da “Le Notti di Tiberio”, un racconto lirico datato 2006, su libretto di Ivana Fusco, Angelo Raffaele Giordano e Francesca Giugliano, in cui Pappacena schizza le proprie radici , simbolo di una cifra spontanea e il gusto per gli effetti dinamici del colore, con un imperturbabile candore, offerto da una solidità strutturale, chiarezza linguistica e gradevolezza dei disegni melodici. Con Song n° 2, per quartetto di clarinetti e Valzer, Quasi Blues, per pianoforte solo, verrà rivelata, poi, una ricerca di pura musica, vitalizzante l’insieme che chiarisce, nelle sue sfumature estetizzanti, un tentativo di evasione dal reale nel mondo dell’arte, nella sensibile adesione del compositore al gusto dei grandi romantici da una parte e fatti sonori, che, magari, suonano in modo non sempre gradevole, ma che offrono all’orecchio l’esatta sensazione del loro costruirsi logicamente e tecnicamente, secondo un divenire coerente, che è nella realtà stessa l’avanguardia, in cui ogni momento può valere per sé ed è contemporaneamente affine a tutti gli altri momenti. Finale con “Friends” dedicato ed eseguito dal Clarinet Ensemble Panarmónia “Giovanni De Falco”, composto da Mauro Caturano al Clarinetto Piccolo Mib, Umberpiero Caturano, Michele Moronese, Miriam Zeoli, Francesco Pasquariello, Teresa Pirozzi, Domenico Lucibello e Gilda Crisci al soprano in Si bemolle, Domenico Annunziata al Clarinetto contralto Mib e Francesco Di Domenico al Clarinetto basso in sib, simbolo di una singolare sapienza stilistica, attraverso temi evocanti, il senso di una raffinatezza volubile e galante.