di Andrea Pellegrino
Per l’Autorità garante della comunicazione e del mercato, Vincenzo De Luca è incompatibile ed entro il 30 novembre dovrà decidere se vuol essere sindaco o viceministro. Già il 13 agosto l’Antitrust aveva sollevato l’incompatibilità a Vincenzo De Luca tra le cariche di primo cittadino di Salerno e di sottosegretario di Stato, invitandolo ad esprimersi entro 30 giorni. Termine, quest’ultimo, che non è stato proprio preso in considerazione dal primo cittadino. Inoltre, la stessa Autorità avrebbe segnalato la mancata pronuncia definitiva sull’incompatibilità da parte del Consiglio comunale che durante l’ultima seduta ha nuovamente rinviato la questione alla commissione consiliare Statuto e regolamenti. Ora, per l’Antitrust la questione dovrà risolversi entro il prossimo mese di novembre. La delibera, a firma del presidente Giovanni Pitruzzella, è stata pubblicata ieri nel bollettino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nella sezione che si occupa dei conflitti d’interesse e di conseguenza dei casi di incompatibilità. D’altronde, l’organo di controllo altro non fa che citare le recenti leggi, già rispettate da altri componenti dell’esecutivo nazionale (gli ex sindaci, ora ministri a tempo pieno, Flavio Zanonato e Graziano Delrio), per sollevare il caso De Luca, la cui incompatibilità è ormai da tempo più che acclarata. «Il provvedimento dell’Antitrust – dice il consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano – certifica la condizione di palese illegalità in cui versa ancora il sindaco di Salerno, confermando però la posizione espressa più volte da noi in Consiglio comunale. E’ nostra, ora, la richiesta al presidente dell’assise cittadina, Antonio D’Alessio, di convocazione ad horas di un civico consesso». Da Italia Nostra giunge la richiesta di scioglimento del Consiglio comunale. «L’atteggiamento antigiuridico del sindaco – dicono dall’associazione ambientalista – sta trascinando anche il Consiglio comunale che a distanza di cinque mesi non ha ancora contestato la causa di incompatibilità al sindaco-sottosegretario. Questa circostanza – proseguono – è per noi causa di scioglimento del Consiglio comunale e ci attiveremo in tutte le sedi per sollevare il caso, in primis presso il Ministero dell’Interno e la Presidenza della Repubblica». «Il sindaco De Luca – afferma duramente il senatore del Popolo della Libertà Peppe Esposito – tolga le istituzioni e se stesso dall’imbarazzo in cui si è cacciato a causa della sua caparbietà. Non aspetti la conclusione della procedura dell’Antitrust e decida subito per il bene e per la dignità dell’Italia e di Salerno. Del resto, non credo che senza di lui la città di Salerno possa andare peggio di adesso». La questione Salerno – sottolinea invece il coordinatore cittadino Pdl – Forza Italia Antonio Roscia, «assume sempre più i contorni di una situazione kafkiana dalla quale occorre uscire subito fuori tutti insieme. De Luca, dunque, si dimetta da sindaco e lavori con tenacia e passione in qualità di esponente di Governo. Poi si dia subito voce agli elettori della nostra città che sono stanchi di questa indecorosa situazione che sta paralizzando la già agonizzante vita politica cittadina». Chissà se ora si convincerà l’attenta commissione statuto che ogni giovedì s’incontra per non decidere in attesa che passi il tempo. D’altronde se DeLuca ha scelto di temporeggiare, i consiglieri hanno fatto altrettanto: non fosse altro che le urne più che al sindaco sembra che facciano paura ai consiglieri comunali (compreso ad alcuni dell’opposizione). Chissà se ora ci sarà ancora qualcuno che vorrà scomodare costituzionalisti o esperti vari per una legge talmente chiara che ad applicarla è stato il presidente nazionale dell’Anci.