“Il Natale quando arriva, arriva”, citando Renato Pozzetto in un celebre spot pubblicitario. Per l’Asl di Salerno, stando a quanto pubblicato in albo pretorio, il Natale ha il “dolce” suono degli interpelli interni per il conferimento di incarichi dirigenziali di durata quinquennale. Non uno, non due, ma ben otto indizioni di interpelli interni, riservati cioè al personale già in dote all’Asl di Salerno, pubblicati nel solo periodo tra l’otto dicembre e il tredici dicembre dello scorso anno. Motivo in più per pensare, verosimilmente, che la volontà primaria della direzione generale dell’Asl di Salerno sia quella di posizionare parte del personale su incarichi quinquennali anziché attenzionare questioni ben più importanti e prossime (basti guardare allo scandalo accaduto a San Mauro Cilento, a causa della mancata assegnazione degli incarichi per le sedi di continuità assistenziale in diverse zone di pertinenza diretta del nosocomio di Vallo della Lucania, per citare il più recente degli episodi). E fa “sorridere”, ma il sorriso è evidentemente amaro, che proprio il 31 dicembre si sia pubblicato un bando di concorso per l’assegnazione del ruolo di dirigente biologo presso il centro Pma (procreazione medicalmente assistita, ndr) del “San Luca” di Vallo della Lucania, senza tener conto di altre questioni pur di diretta competenza e responsabilità dell’Asl di Salerno e della Regione Campania. Ma torniamo agli interpelli: otto, sicuramente non pochi considerando anche che ognuno di essi è finalizzato all’assegnazione di incarichi di durata quinquennale ed è riferito esclusivamente al personale interno: otto incarichi, quindi, da assegnare o riassegnare secondo gli standard procedurali previsti dalle normative vigenti e che, ad ogni buon conto, dovranno tenere conto del principio di rotazione del personale su tutto il resto. Sì, perché è questo uno degli strumenti fondamentali per garantire che non ci siano rischi di corruttibilità o corruzione all’interno di qualsiasi ambiente lavorativo, con particolare riferimento alle strutture sanitarie pubbliche, che hanno come principale obiettivo quello di rassicurare il cittadino circa l’erogazione dei servizi alla base del diritto alla salute. Non è un caso che un recente provvedimento dell’Anac (Atto del Presidente del 3 luglio 2024, fasc.1231.2024) affronti proprio le particolarità della rotazione degli incarichi nell’ambito di un’azienda sanitaria locale, con alcune interessanti indicazioni operative circa il mantenimento dei principi di trasparenza e integrità. A ciò si aggiunge anche il “piccolo” dettaglio che alcuni tra i “titolati” alla partecipazione a questi interpelli interni sono stati oggetto di procedimenti penali per reati verso la Pubblica Amministrazione, conclusesi peraltro con la messa in prova ai servizi sociali dei dirigenti interessati. In ogni caso, questi interpelli interni sono stati indetti e quindi gli incarichi saranno assegnati, ed è ciò che più interessa al personale direttamente coinvolgibile nella questione. Tra l’altro si tratta di otto incarichi per altrettante Unità Operative Complesse, a ulteriore certificazione del fatto che la sanità, in Campania e di riflesso anche a Salerno, è tanto difficile da gestire da richiedere addirittura un’unità complessa per il servizio delle attività tecniche e patrimoniali: anche questo, infatti, rientra tra gli incarichi dirigenziali oggetto degli interpelli indetti. Gli altri sono: ingegneria clinica e Hta (health technology assessment, vale a dire una valutazione multidisciplinare delle tecnologie sanitarie a disposizione di un ente, ndr); servizio informativo aziendale; gestione acquisizione beni e servizi, economato e logistica; gestione economico finanziaria, bilancio e contabilità; gestione risorse umane; gestione affari legali e contenzioso; affari generali e istituzionali. er.no
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