La triste storia di Antonio Pappalardo, attivista ambientale di “Battipaglia dice No”. di Adriano Rescigno All’incontro con il ministro dell’ambiente Sergio Costa, c’era anche Antonio Pappalardo che da anni insieme a sua moglie ha combattuto insieme ai ragazzi di “Battipaglia dice No”. Adesso la signora Pappalardo non c’è più per via di un tumore da appena 20 giorni, ma Antonio è al fianco della sua terra, davanti al ministro, nel suo nome. «Io sono un attivista del movimento “Battipaglia dice No”. Al di là della mia presenza parlo anche a nome di mia moglie che è scomparsa da 20 giorni, anche lei attivista per l’ambiente». Non solo la sua consorte ed essere scomparsa per tumore: «Mia moglie è morta per un problema tumorale ed io porto avanti la nostra battaglia per far conoscere i problemi di Battipaglia, che portano alla diffusione di neoplasie e malattie tumorali, un problema esistente e spesso ignorato, basta pensare che questo mese a Battipaglia sono morte 7 persone che non hanno superato i 60 anni. Un problema reale che va avanti da tanti anni, dalle discariche del Castelluccio, dai vari impianti e incendi. Io ho chiesto al ministro che le istituzioni ci diano una mano per il futuro dei nostri bambini e di prendere davvero in seria considerazione il sistema di controllo tramite i medici di base delle malattie tumorali». «Mia moglie era un’attivista come me, portava la stessa maglia che ho io oggi, eravamo e siamo i promotori di un carro carnevalesco che parla di ambiente in modo satirico proprio per sensibilizzare la città ed i più piccoli. Ha lottato con me ai tavoli regionali per l’ambiente, era una persona attiva, sensibile ed ora lotto per lei e per i figli di questa terra».
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Eran Trecento e a noi non fecer guerra
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