di Michelangelo Russo
Le sparate del Ministro Nordio contro la Magistratura sono stracci che volano facendo rumore. Abbiamo già detto in passato che la scelta di Meloni di nominare l’ex Magistrato Nordio come Ministro della Giustizia è stata una decisione non felice. Chi sia stato il suggeritore di tale nomina non è dato sapere. Certo è che ha creato al Primo Ministro problemi non da poco. La Meloni sa bene che scontrarsi con la Magistratura, in questo Paese, porta maledettamente sfiga. Lo capirono tardivamente Craxi e Berlusconi. A seguire gli anatemi di Nordio, Santanchè e La Russa, non basterebbero per Meloni tutti gli amuleti anti iella del mondo. Perché la Magistratura non è una congregazione corporativa di giudici gelosissimi del loro potere, avulsi dal contesto e dalle aspettative dei cittadini. Se fosse solo questo, i rimbrotti rauchi di Nordio avrebbero un qualche seguito concreto e ci sarebbero spaccature nel corpo giudiziario. E invece, proprio con i suoi borbottii populisti da gondoliere, Nordio riesce a compattare la compassata Associazione Magistrati che lancia l’allarme dell’attentato alla Costituzione. Che è l’anatema incubo di tutti i Governi di Destra, perché temibile come la scomunica dei Papi medioevali. C’è la ragione di ciò: lo sbaglio ottuso della Destra più rozza è la convinzione che la Magistratura sia governabile a piacimento, e tendenzialmente servile come le clientele elettorali delle cooperative di servizi comunali. Ma la Magistratura è una categoria del pensiero razionale occidentale. E’ l’espressione dell’antitesi socratica, opposta alla tesi espressione del Potere, per giungere con fatica alla formulazione della sintesi. L’intera evoluzione della civiltà occidentale si è basata sulla progressione del pensiero razionale. Conquista sconosciuta ai popoli delle steppe, che ancora oggi hanno raggiunto la modernità della tecnica senza passare attraverso la modernità del pensiero. I magistrati in Europa sono sempre esistiti, ben prima di Montesquieu. Furono il collante della civiltà Romana, che inventò l’architettura e l’urbanistica, ma soprattutto l’arma vincente del Diritto. Nella Germania medioevale, dove debole era il potere imperiale del Sacro Romano Impero, funzionavano le Corti occulte della Sacra Veheme; espressioni di un potere giudiziario organizzato e indipendente, ma spietato ed efficace. Nordio e compagnia bella sono destinati a perdere, perché dovrebbero, prima di parlare, bruciare intere biblioteche a partire da Demostene e Cicerone, sperando che se ne perda la memoria. Ma sappiamo che fine fanno quelli che bruciano i libri. Tuttavia, l’attacco alla libertà dei Giudici è così rudimentale che c’è da chiedersi se davvero un barlume di pensiero si nasconda in realtà, dietro le invettive del Governo (guarda caso, dopo la figuraccia di Santanchè!). E’ più che verosimile, quindi, che l’obiettivo finale non sia solo la Magistratura, intronata già dai cazzotti della Riforma Cartabia. Non sfugge a nessuno il ruolo mediatico enorme che stanno assumendo trasmissioni di rottura come Report, che assomigliano sempre più, nelle loro inchieste, alla Procura di Milano degli anni di Tangentopoli. Sono trasmissioni terribili, che svelano gli inganni e le truffe della più svariata serie di congregazioni e associazioni del potere politico ed economico che si arricchisce nel malaffare. Oggi Sigfrido Ranucci è il vero Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiriciclaggio. Da lì viene il pericolo immediato per l’Italia dell’evasione e dello sfruttamento; dell’inefficienza e delle complicità. L’obiettivo finale, come nella dittatura barbara di Putin, è la libertà di stampa. Cioè la libertà del pensiero razionale socratico, per sostituire a questo il pensiero bovino dei servi della gleba!