di Gianluca Cammarano
Siamo tornati in un posto a noi familiare, nella verde località della cittadina di San Cipriano Picentino. Questa volta siamo andati a intervistare tra le mura del birrificio Lazzarella, un altro professionista del mondo della birra campana, ovvero Salvatore Sepe: proprietario di Mal Brewing (una beer firm), mastro birraio dal grande estro creativo, dalla grande simpatia, forte di una solida cultura brassicola. La sua passione per la birra, ci racconta Salvatore, nasce durante il suo periodo di leva sotto consiglio di un suo collega e, da consumatore di birra classica industriale, passa al mondo della birra artigianale facendo una scoperta dopo l’altra, restandone dunque affascinato.
Con il passare del tempo si appassiona alla produzione casalinga, crescono i suoi studi, le sue prove diventano creazioni da bere ed arriva alla nascita del progetto: Mal Brewery! La sua beer firm, creata insieme a sua moglie. Con la nascita di quest’ultima, per Salvatore si aprono ulteriori nuove strade ed arriva anche a fare da consulente per i birrifici. Ricordiamo che con il termine “Beer Firm”, si individuano quelle aziende che non disponendo di un proprio impianto di produzione, realizzano le proprie birre con le proprie ricette presso altri. Questa terminologia è entrata nel linguaggio comune del mondo della birra artigianale piuttosto di recente, ovvero tra il 2005 e il 2010, quando sono nate le prime realtà di questo tipo. Salvatore ci racconta della sua passione per la macro-regione anglosassone e del suo avvicinarsi a questo stile tramite una serie di viaggi in loco e tramite gli assaggi e le bevute delle birre tipiche di quelle terre, che lo hanno ispirato riempiendolo di fantastiche idee e voglia di mettersi alla prova.
Molte sono le birre create, tutte ricercate, particolari e piene di passione…e siamo felici di dirvi che abbiamo avuto modo di provarne alcune! Iniziamo con la Melys: una Dark Mild prodotta con un mix di malti da filiera italiana e di origine anglosassone, luppolo Challenger ed il lievito di origine anglosassone. Dal colore scuro, dai sentori torrefatti e di nocciola e dalla bassa gradazione alcolica, che vi permetterà di berne in grandi quantità! (Ci raccomandiamo, bevete responsabilmente!). Abbiamo provato con curiosità ed emozione, una delle prime creature di Salvatore, ovvero la Alìa: una Oatmeal Stout, uno stile variante delle stout classiche. Questa birra si presenta in tutta la sua bellezza morbida, setosa e vellutata, dai sentori di caffè e cioccolato. Un piccolo capolavoro.
Oltre lo stile inglese, spiccano però anche: una Belgian triple, la Rudolph, con una ricetta natalizia nella quale troviamo l’aggiunta di succo di mela annurca, lo zenzero e la cannella; un’ ottima Beere de Garde , la Primavera che abbiamo avuto la fortuna di provare, in quanto ha lo stile complesso di una tipologia di Ales originaria del nord della Francia, che veniva tradizionalmente prodotta all’inizio della primavera e conservata a lungo a basse temperature per la somministrazione durante l’estate. La Primavera è una birra gentile, leggermente ambrata dalla schiuma e dai sentori delicati speziati e erbacei, un altro piccolo capolavoro tutto da scoprire, completamente made in Campania. Continuando a conversare con Salvatore, gli domandiamo come di nostro consueto quali siano i suoi progetti futuri. Salvatore che è spinto della sua voglia di provare nuovi stili e di creare nuove ricette utilizzando anche botti in legno e da qui intuiamo che un piccolo nuovo universo di idee sta per prendere forma. La creazione di un birrificio non è ancora in cantiere, ma come dice il famoso motto che padroneggia nella bottaia del birrificio Cantillon a Bruxelles, “Il tempo non rispetta chi non si prende cura di lui”…quindi noi con ansia aspetteremo la cura che Salvatore metterà nel tempo che impiegherà per la concretizzazione in birrificio di questa magnifica realtà beer firm. Nel frattempo, provate tutte le sue magnifiche birre!