Antonello Bisogno, Giovanni Parrocchia e Andrea Cascini, alla chitarra con Gabriele Pagliano al contrabbasso, animeranno questa sera alle ore 19,30, il secondo appuntamento del cartellone dei Concerti d’estate di Villa Guariglia Winter edition, ospite dell’atrio di Palazzo Pinto
La rassegna, dal titolo “Concerti in Luci d’Artista”, organizzata dal CTA di Salerno in collaborazione con l’Associazione “Amici dei Concerti di Villa Guariglia” con il patrocinio ed il supporto del Comune di Salerno ed il Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno, diventa il pretesto per scoprire i luoghi della musica in città, i siti della storia e della modernità che per una sera si trasformano in insoliti auditorium. Pluralità e la parola d’ordine: in cartellone ci sono, infatti, concerti di musica classica ma anche di world music, come diversissimi saranno gli stili creativi e interpretativi dei tanti giovani talenti in vetrina, in questa special winter edition. Questa sera, alle ore 19,30 nel raccolto e centrale atrio di Palazzo Pinto, in Via dei Mercanti, secondo appuntamento per l’eterogeneo cartellone allestito da Tonia Willburger. Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto dal Quartetto Mitja, diviso tra Mozart e Dvoràk, che ha inaugurato questa winter edition, seconda tappa in unaltro gioiello del centro storico di Salerno con “The guitar trio project”, che vede Antonello Bisogno, Giovanni Parrocchia e Andrea Cascini, alla chitarra con Gabriele Pagliano al contrabbasso. Dopo il classico, c’è tempo, anche per un tuffo nel jazz più tradizionale con alcune rivisitazioni di celebri successi dell’epoca swing: tra questi Caravan di Juan Tizol, uno dei cavalli di battaglia della Duke Ellington Orchestra, una pagina che Gunther Schuller definì “Per il jazz ciò che per la musica eurocolta è la danza araba dello Schiaccianoci”, si proseguirà con una coinvolgente versione di Spain di Chick Corea, e ancora Jordu, brano che segna la massima espressione del sodalizio tra il trombettista Clifford Brown e il batterista Max Roach, per poi passare a Nearness of you, una splendida ballade firmata da Hoagy Carmichael. Passaggio al latin jazz con Once j loved firmato dall’intramontabile duo De Moraes e Carlos Jobim, prima di un omaggio ad un’altra eccezionale tromba, Chet Baker con Alone Together, composta da Dietz e Schwartz, ma da lui incisa con un indimenticabile Bill Evans al pianoforte. Tre chitarre non possono non evocare la mano sinistra del diavolo, Django Reinhardt ed ecco far capolino lo stile manouche in Song for Django, prima di salutare il pubblico con Chariots. Grazie all’estro dei quattro musicisti, che hanno arrangiato questi grandi successi con una nuova chiave di lettura, le pagine acquisteranno una nuova luce e si coloreranno di manouche, a rappresentare la congiunzione tra un passato ricco di storia, musica ed emozioni e un presente ancora legato a delle tradizioni intramontabili. (o.c.)