Gli inviati Erika Noschese
e Arturo Calabrese
«Era un atto dovuto essere qui oggi, a rappresentare non le istituzioni ma chi è stato votato dal popolo per poter rappresentare i cittadini presso le istituzioni. Confido nelle parole pronunciate da Dario Vassallo: dopo 13 anni troveremo i colpevoli, come commissione d’inchiesta faremo la nostra parte». Lo ha dichiarato il senatore del Movimento 5 Stelle Luigi Nave, membro della commissione antimafia. «Provare a lavorare per comitati sta diventando un problema, il presidente della commissione antimafia intende lavorare per sedute di commissioni, un lavoro enorme e difficoltoso ma ci impegneremo per il territorio perchè questa vicenda deve essere portata avanti», ha aggiunto il senatore Neve.
Senatore, lei è qui per dimostrare che le istituzioni possono e devono fare la loro parte…
«Le istituzioni devono funzionare. Io sono stato eletto per rappresentare i cittadini presso le istituzioni perché poi bisognerà fare un confronto con la maggioranza all’interno delle commissioni, il mio impegno sarà spingere affinché si porti avanti il lavoro che deve essere fatto: riportare quell’equilibrio della giustizia che in realtà è stata – in questo e tanti altri casi – bypassata».
Questo è il caso forse più emblematico, ci sono tanti casi in Campania ma, come dimostra questa giornata, spesso le istituzioni decidono di non essere presenti. Qual è l’appello che rivolge alla politica nazionale affinché diventi parte attiva?
«Il primo appello è invitare i cittadini ad andare al voto perché quel 50% di elettori che sceglie di non votare rappresenta la differenza. Il 50% che si reca alle urne è un voto già stabilito, magari si potrà avere una politica di qualità che è ciò che manca perché se oggi mancano rappresentanti delle istituzioni locali, fasce tricolori, consiglieri, assessori allora un problema c’è e va approfondito. Presumo che siano i cittadini a scegliere il politico che deve rappresentarli e in questo caso una mancanza c’è».
Si parla tanto di grandi figure che hanno combattuto la mafia, di recente ci sono stati anniversari importanti. Si parla nelle scuole, i sindaci si riempiono la bocca ma poi in momenti importanti non ci sono…
«Esatto, ed è questo che dicevo poc’anzi: è nella qualità dell’istituzione che viene votata e va a rappresentare la cittadinanza. Diventa importante stabilire il concetto di verità, basta leggere la polemica di questi giorni sulla strage di Ustica; si cerca di non arrivare al punto, alla verità ed è quanto accaduto anche nel caso dei delitti di mafia. Con Roberto Scarpinato (senatore del M5S ndr) stiamo cercando di stabilire un principio fondamentale di priorità; il collega Scarpinato continuamente c chiede in commissione antimafia di poter avere un comitato sulle stragi del ’92 ma anche lì riscontriamo un no che ci porta ad un’impasse, il lavoro fa fatto nelle commissioni ma diventa impossibile per i tempi e per la riduzione dei parlamentari che c’è stata».
Sarà un punto di partenza? Il caso Vassallo sarà affrontato in commissione per dare una risposta ai cittadini?
«Il caso Vassallo va portato nel punto preciso chiedendo un comitato. Come commissione faremo la nostra parte, è importante; sarebbe dovuta partire ma già dalla prossima settimana cercheremo di spingere per capire come affrontare questo tema».
Da cittadino cosa ne pensa di queste produzioni cinematografiche che esaltano quei personaggi che voi combattete come rappresentanti della mafia e così via?
«È sempre nei contenuti, il modo in cui va fatto fruire questo contenuto tra i giovani. Si parla di qualità, alcuni prodotti lo sono nel momento in cui raccontano un fatto di cronaca e veridicità ma diventano poi deleteri nel momento in cui personaggi della malavita vengono presi come esempio. Il problema c’è, è evidente: in Campania registriamo due sparatorie in una settimana, un omicidio e questi sono elementi su cui riflettere, bisogna puntare sulla qualità, sulla cultura, capire qual è il sottostrato della cittadinanza che manca per formare giovani con cognizione di causa perché, a 16 anni, non è possibile uscire con una pistola in tasca».