di Andrea Pellegrino
Il «Ruggi d’Aragona» chiede il conto all’Università degli studi di Salerno. Sei milioni di euro è la cifra che l’azienda ospedaliera universitaria di via San Leonardo ha richiesto all’Ateneo con una nota inviata alla fine dell’anno. Si tratta di una somma dovuta al “Ruggi d’Aragona” per i servizi di attività assistenziale. Due milioni all’anno fin dalla stipula della convenzione con l’Ateneo, finita nell’ottobre del 2016. Da allora l’Università di Salerno non avrebbe – secondo il direttore generale Giuseppe Longo – mai corrisposto quanto dovuto. In compenso l’Ateneo di Fisciano avrebbe rivendicato un milione e 700mila euro quale indennità per la didattica. Sfocia, dunque, in un braccio di ferro economico, la «guerra fredda» che da qualche tempo caratterizza i rapporti tra ospedale e università. Il «Ruggi d’Aragona», carte alla mano, si rifà ad un articolo del protocollo d’intesa sancito tra Regione Campania ed Università e vidimato dall’allora commissario Joseph Polimeni, nel quale viene disciplinata la compartecipazione finanziaria dell’Università. In particolare, si legge, «è prevista la concessione di un contributo finanziario a favore dell’azienda ospedaliera universitaria per gli oneri aggiuntivi da essa sostenuti relativamente a servizi a prevalente finalità assistenziale». Il contributo di 2 milioni di euro prevede: «la manutenzione ordinaria dei locali destinati all’attività didattica, nonché le attrezzature». Un conto presentato direttamente all’attenzione del direttore generale dell’Unisa Enrico Periti. Somme che ora dovranno trovare riscontro nei bilanci consuntivi dell’Ateneo salernitano.