di Alessandro Fallarino
Otto giorni fa quella che sembrava una sfida difficile, da realizzare in un così breve lasso di tempo, si era concretizzata ed anche bene, almeno a livello strutturale. Confindustria Benevento, Asl e consorzio Asi – con il contributo di Cgil, Cisl e Uil -, nel giro di pochi giorni, insieme, erano stati capaci di trasformare un capannone in disuso da anni in un attrezzato e funzionale hub vaccinale da dedicare alle attività produttive nella zona industriale di Ponte Valentino. A distanza di una settimana quell’iniziativa, apripista in Campania, fa registrare un altro successo. Sono infatti mille le vaccinazioni somministrate in pochi giorni a dipendenti, manager, familiari, delle industrie e del tessuto produttivo del Sannio che sa fare. Un bilancio da tracciare e che deve rappresentare un punto di partenza per un nuovo corso di storia economica e di sviluppo per il Sannio, “quello laborioso e che si rimbocca le maniche” ama definirlo il presidente di Confindustria Benevento, l’avvocato e imprenditore Oreste Vigorito, alla guida degli industriali sanniti da tre oltre mesi. Presidente Vigorito, tracciamo un bilancio dei primi sette giorni di attività dell’hub vaccinale come sta procedendo la campagna di immunizzazione e cosa è previsto nell’immediato futuro? “Ho visitato il centro, anche per complimentarmi con gli addetti che da giorni stanno mettendo in campo la loro professionalità, anche come volontari. E’ un hub che sta funzionando davvero bene. Sono soddisfatto maggiormente per il clima di serenità che sta tornando pian piano nelle aziende grazie alle vaccinazioni per le attività produttive possibili grazie ad una vera e piena sinergia tra Confindustria, Asl e consorzio Asi. Dalle Regione stanno arrivando più vaccini e contiamo di incrementare creando anche opportunità, magari con open day o altre iniziative anche alla luce di una maggiore flessibilità che si ha con le fasce di età. Una concreta speranza tra dipendenti e operai ma in questo momento l’imprenditore cosa chiede, di cosa ha bisogno? “Oltre che da presidente di Confindustria le rispondo da imprenditore: serve serenità. Oggi il mondo dell’impresa si trova a fronteggiare una doppia difficoltà: la gestione degli equilibri interni della fabbrica e quella di affrontare la dura crisi economica che ormai da tempo investe tutto il mondo. Ed ecco perchè in questo momento è fondamentale che i collaboratori, i familiari, gli operai e tutte le maestranze di chi fa impresa, vivano in tranquillità almeno sotto l’aspetto della gestione dell’emergenza sanitaria. Solo così l’imprenditore si può concentrare a risolvere i problemi all’esterno dell’azienda. Oggi chi fa impresa chiede solo il ritorno alla normalità. Oggi vogliamo che l’operaio, il tecnico, il manager, che sono uomini e donne in primo luogo, possano lavorare con tranquillità e concentrarsi sempre di più con la serenità che ogni uomo debba avere. La paura è un sentimento normale. Ed oggi poter cominciare a lavorare senza avere paura magari che il collega possa essere positivo e possa contagiare tutti è davvero un ritorno alla normalità, alla tranquillità. Due elementi che però non devono mai far abbassare la guardia. La serenità in un ambiente di lavoro deve rappresentare una base solida per affrontare la sfida che ci attende e che in qualche modo è già in atto”. Un lento ma costante ritorno alla normalità come linfa per una nuova ripartenza grazie all’arma dei vaccini contro il covid che ha sconquassato, modificato e segnato ogni settore. Presidente Vigorito, lei più volte ha lanciato un appello agli Enti, alle istituzioni, agli altri imprenditori affinché si utilizzino i fondi stanziati per gli aiuti ai territori e alle imprese, com’è la situazione? “Sono testimone di un grosso lavoro che in primis la Regione ha messo in piedi con il documento denominato Next generation inviato al Governo per evidenziare i punti necessari per la ripartenza in Campania. Un documento in cui la Regione Campania ha ripreso i capitoli di spesa che il Recovery fund riconoscerà all’Italia: sanità, ambiente, digitalizzazione, modernizzazione delle industrie e la tecnicizzazione. La Regione ha stilato un piano e su quel piano si stanno muovendo Confindustria e le istituzioni locali come i comuni e Provincia. Un enorme puzzle che prevede di lavorare in sintonia e a più livelli per approcciarsi ad un’enorme massa di denaro che oggi rappresenta una vera rivoluzione industriale ed economica. Fondamentale resta però snellire le procedure fatte da una mole enorme di leggi e norme che talvolta frenano o impediscono i progetti. Un quadro normativo che certamente deve servire per garantire la legittimità dell’operato a vari livelli, ma oggi siamo in un post terremoto e, per evitare di commettere gli errori del passato, la semplificazione è essenziale. Modifiche già allo studio del governo Draghi e che sicuramente saranno efficaci ed importanti. Tutto sta, come sempre, agli uomini. Con la disponibilità finanziaria, la flessibilità che pure deve appartenere alle persone nell’interpretare le leggi, e con la voglia di ricostruzione che oggi arriva da più parti, credo che l’Italia possa vincere questa sfida. La Regione Campania vi assicuro che sta facendo uno sforzo notevole. Stiamo esaminando progetti e attenzionando le categorie che per prima saranno nella lista degli aiuti. Se dovessimo ripetere l’errore di non presentare i progetti, stavolta davvero non potremmo prendercela con chi governa. Il destino è nelle nostre mani che devono essere ora più che mai laboriose come quelle del contadino che sa bene di dover seminare a settembre per raccogliere i frutti a giugno”.