“Il Porto e il Mare”, oltre il 42% delle spiagge è in erosione - Le Cronache
Cronaca Attualità Primo piano Salerno Ultimora

“Il Porto e il Mare”, oltre il 42% delle spiagge è in erosione

“Il Porto e il Mare”, oltre il 42% delle spiagge è in erosione

di Giovanna Naddeo

E’ l’identità violata dell’intero territorio salernitano il punto di partenza del quarto dibattito nell’ambito della rassegna “Salerno, cosa ci resta?”. Nel pomeriggio di ieri, presso l’Archivio di Stato, si è tenuto “Il Porto e Il Mare”, un intenso momento di dialogo tra tecnici, esperti e cittadini, e promosso da Italia Nostra, Figli delle chiancarelle, Forum Cultura Salerno e Archivio di Stato. “Parlare di identità violata significa sottolineare le numerose problematiche che affliggono il nostro territorio, dall’inquinamento delle acque all’erosione costiera alla trasformazione del porto cittadino” ha sottolineato Federico Arcangelo Morra, moderatore dell’incontro. “Per non parlare delle difficoltà di fruire di litorali e spiagge. La soluzione non sarà di certo il Grande Progetto per la difesa e il ripascimento del litorale del golfo della Provincia di Salerno, per il quale abbiamo
già presentato un esposto alla Procura della Repubblica, il quale va ad aggiungersi all’esposto presentato da Italia Nostra sul presunto abuso edilizio di Marina d’Arechi. Tali inefficienze e negligenze andranno a penalizzare lo sviluppo sostenibile della costa, dell’agricoltura, dei parchi naturali e dei siti archeologici. Bisogna cambiare rotta, subito!”. All’incontro hanno preso parte Enzo Pranzini, professore di Dinamica e Difesa dei Litorali presso l’Università di Firenze, i geologi Alessio Valente e Alberto Alfinito, Giancarlo Chiavazzo, del Direttivo Regionale di Legambiente Campania e Dario Giorgio Pezzini, collaboratore del Gruppo Nazionale di Ricerca sull’Ambiente costiero e Alfonso Amoroso in rappresentanza dei balneatori. “Oltre il 42% delle spiagge italiane è in erosione. Spiagge e dune rischiano di scomparire a causa dell’assenza di frane, linfa vitale dei litorali. Difesa, arretramento e adattamento possono essere la soluzione”.