«Il porto commerciale è un’assurdità». A dichiararlo, senza mezzi termini, l’avvocato salernitano Silverio Sica che fa il punto della situazione circa la viabilità a Salerno. Per il legale, la soluzione migliore sarebbe la delocalizzazione ma non a breve termine. La reale necessità, attualmente, è la demolizione del viadotto Gatto, da tempo sotto i riflettori, dopo quanto accaduto lo scorso 14 agosto a Genova, con il crollo del ponte Morandi che ha provocato la morte di 43 persone. Da giorni, a Vietri sul Mare, è partita la petizione popolare per il ripristino del doppio senso di marcia in via Benedetto Croce. Avvocato Sica, la questione del viadotto Gatto è molto dibattuta da parte dell’ opinione pubblica salernitana nelle ultime settimane, specie dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.
Qual è la sua opinione in merito?
«Il viadotto Gatto è strettamente legato alla costruzione del porto commerciale che avvenne negli anni ’70 e che fu frutto di scelte politiche miopi da parte della classe dirigente dell’ epoca. Condivido l’ opinione di coloro che sostengono che il porto commerciale sia un’assurdità. Il viadotto è un’opera sbagliata ad origine, è stato concepito per avere sollecitazioni che non sono quelle che ogni giorno riceve sia dal traffico urbano che soprattutto da quello legato al porto commerciale, con i camion carichi di tonnellate di merci che transitano a tutte le ore».
Periodicamente torna all’ attenzione del dibattito pubblico la possibilità di delocalizzare il porto commerciale dalla posizione attuale alla zona orientale. Lei sarebbe a favore di un’operazione di questo tipo?
«L’ attuale collocazione del porto commerciale, alle porte del centro cittadino, alle falde dei primi contrafforti di roccia della Costiera Amalfitana, ha distrutto l’unica industria realmente funzionante a Salerno, quella balneare. Non capisco come mai le scelte progettistiche di Oriol Bohigas non siano state condivise dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni e sia stata preferita la costruzione del porto turistico nella zona orientale, in una litoranea completamente abbandonata a sé stessa. Si è trattato di scelte davvero infelici che hanno ipotecato la vita dei salernitani per i prossimi decenni. La delocalizzazione sarebbe utile ma ormai la fisionomia della città è questa: sarebbe piuttosto prioritario demolire il viadotto Gatto, edificio che non solo deturpa il paesaggio della città ma mette anche a repentaglio la sicurezza dei salernitani».
Il ripristino del doppio senso in via Benedetto Croce è stato considerato da parte delle opposizioni politiche alla giunta Napoli come una soluzione alla problematica del viadotto Gatto. Lei rientra tra i sostenitori di questa misura?
«Ritengo che la riapertura di via Croce ai veicoli provenienti da Vietri Sul Mare possa rappresentare un intervento sicuramente rilevante ma di natura provvisoria, una “soluzione tampone”. La problematica è ben più complessa. Urge definire un piano di demolizione del viadotto Gatto e, in un secondo momento, dotare la città di Salerno di una visione strategica nuova, che possa risolvere l’eterno conflitto tra l’indirizzo turistico e quello portuale il cui conflitto rischia di peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei salernitani»