Erika Noschese
Canili lager, strutture fatiscenti, animali chiusi in gabbie non a norma. La situazione, in provincia di Salerno, non è delle migliori per i fedeli amici dell’uomo, abbandonati e costretti a trascorrere la loro vita all’interno dei ricoveri comunali. A fare il punto della situazione è l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, nonchè presidente dell’associazione Dpa Onlus, Paolo Bernini.
Canile lager di Sarno, tre anni dopo. Cos’è cambiato?
«E’ cambiato che c’è più consapevolezza nelle persone, su cosa è un canile lager e su come i gestori fanno i soldi sulla pelle degli animali, tenendoli chiusi dentro a strutture come quelle di Sarno. Non è cambiato nulla, però, a livello giudiziario perchè l’iter non è andato avanti. Stiamo ancora aspettando che ci siano i capi d’imputazione, ci arrivi il giudizio per chi ha bruciato i cani, per chi li ha tenuti in quelle condizioni, per chi gli dava da mangiare del pane o chiusi in quelle gabbie che non erano assolutamente a norma e chi, come l’Asl, ha permesso tutto questo nonostante i controlli».
Il prossimo 7 maggio partirà il processo a carico dell’uomo che ha brutalmente ucciso la sua cagnolina Chicca. In quell’occasione, dinanzi al Tribunale ci sarà un sit-in. Credi che l’uomo che l’ha uccisa possa essere condannato?
«In Italia esiste il reato di maltrattamento e uccisione di un animale. Lui, da quello che so, non è incensurato quindi potrebbe prendere anche due anni di carcere se il giudice dà pena massima anche perchè c’era l’intenzione di far del male al cane. L’uomo è stato scoperto anche grazie ad Alfredo (Riccio, animalista e vicepresidente dell’associazione Dpa Onlus ndr) che ne ha scoperto il nome e sono iniziati poi dei sit-in di protesta. Io, come presidente di Dpa, mi costituirò parte civile al processo per chiedere la pena massima».
Quali sono le condizioni dei canili in provincia di Salerno e soprattutto il canile di Ostaglio e Monte di Eboli? «Chiunque vada nei canili di Salerno può vedere le condizioni in cui versano. Io sono entrati in entrambi (Ostaglio e Monte di Eboli ndr) ed è qualcosa di inconcepibile, ad Ostaglio. Un ambulatorio veterinario credo non ci sia neanche. E’ una struttura fatiscente, vecchia, di fronte ad una discarica e i cani sono chiusi in gabbie fatiscenti. Non capisco come possano avere un’autorizzazione sanitaria e come possano esserci cani lì dentro, oltre a chi li porta. Non so come possa giustificare tutto questo un’associazione animalista». L’associazione Dpa onlus come nasce? Quali sono i suoi obiettivi?
«Gli obiettivi sono quelli di essere più incisivi durante i processi, soprattutto perchè prima come parlamentare, pur facendo denunce ero sempre un semplice cittadino e non avevo la possibilità di oppormi ad archiviazioni o altro. Con Dpa, invece, essendo un’associazione animalista quindi ha interesse nella tutela degli animali, sono parte in causa e posso portare avanti i processi, chiedere l’opposizione all’archiviazione dei processi, costituirmi parte civile. Dpa nasce dal fatto che le associazioni animaliste con cui ho collaborato durante l’attività da parlamentare, alla fine, si sono quasi tutte tirate indietro, abbandonandomi a me stesso».