Opportuno allora andare indietro e ripercorrere i cinque anni della gestione Servalli, per cercare di focalizzare su ciò che non è stato mantenuto, ciò che è stato programmato e rispettato, su ciò che gli è stato avverso nel percorso del suo mandato. Uno dei punti cardine nel programma presentato agli elettori, nel 2015, verteva introno alla destinazione del Palaeventi: cosa non farebbe, se potesse andare indietro nel tempo? “Un passo che non compirei, l’aver accorpato i due problemi, insoluti negli anni, quello del completamento dell’opera e l’altro, della gestione, in un’unica gara per consegnare alla città un immobile che da fiore all’occhiello era diventata un’opera incompiuta, sottraendo spazi vitali per la popolazione; motivo per cui la gara è andata deserta, nonostante avessi indirizzato i fondi destinati al parcheggio di piazza S. Francesco, proprio per rendere operativo il palazzetto dello sport, chiamato, dai più, ”Palaeventi” per sottolinearne la molteplicità di utilizzo.” E’ delle ultime ore del suo iter amministrativo, l’aver incaricato un tecnico per la sistemazione della parte impiantistica: “ Proprio così, ed è nelle mie intenzioni, come, spero, anche di chi potrebbe sostituirmi alla guida della città, dare la possibilità di ultimare la realizzazione del manufatto, e per la quale, come già sottolineato, esistono i fondi necessari: checchè si vociferi, e non con cognizione di causa, potrà ospitare concerti, non da stadio, contando circa milleottocento posti a sedere, dando l’opportunità per spettacoli teatrali, garantendo cinquecento posti, e, non disdegnando di offrire agli sport, definiti minori ma che tali non sono, quali scherma, danza, gli spazi per poter esercitare queste discipline.” E per Piazza S. Francesco, fondi off-limits? “Siamo in grado di recuperare dei contributi da altre sovvenzioni, ed il progetto prevede, una volta che sono operative ( altra opera, il cui nastro è stato tagliato, con fascia tricolore, dallo stesso Servalli) le rampe che collegano la S.S. 18 bypassando buona parte del centro cittadino, di realizzare un percorso che girerebbe intorno al santuario di S. Francesco e S. Antonio, eliminando la viabilità, oggi, simbolo di intasamento del traffico, di collegamento tra Via Biblioteca Avallone e la Statale, determinando un’intera zona pedonale antistante la chiesa.” Veniamo alla composizione delle numerose liste che la sostengono, e più di una persona mormora che si è circondato di soggetti provenienti da aree molto lontane dal suo pensiero politico, cosa risponde? “ Alcuni di loro, nonostante fossero seduti sul banchi dell’opposizione, in occasioni di decisioni fondamentali per la crescita della città, non hanno esitato, in disaccordo con quanto imposto dal partito di appartenenza, a votare in favore di delibere proposte dalla maggioranza, segno che hanno dimostrato di condividere non solo quello fatto ma anche ciò che proporremo con la nascente amministrazione; aggiungo che sono persone serie e non mostrerebbero alcun passo indietro per tornare da dove sono venuti.” Alcuni mesi addietro tutti, o quasi, avrebbero scommesso sulla sua rielezione, al primo turno, oggi pare che qualche candidatura abbia rimesso in gioco questa possibilità: “ Pensando che cinque anni addietro i candidati a Sindaco erano ben dieci, mentre oggi siamo fermi a sette, vorrebbe significare che c’è stato un ridimensionamento nella domanda di proporsi alla città, ma gli oltre trecento aspiranti determineranno una notevole dispersione di voti, per cui, nonostante mi auguri di terminare ogni competizione, la sera del 21 settembre, ho anch’io la sensazione che occorreranno altri quindici giorni per stabilire chi dovrà sedersi sullo scranno più alto.” Visto quanto accaduto con il Palazzetto dello sport, su cosa garantirebbe, al cento per cento, di eseguire, con lei Sindaco? “ Ridare funzionalità al Parco Diecimare, definita non a caso, oasi, per farne oggetto di meta turistica, messa in sicurezza dei plessi scolastici, realizzazione scuola di Passiano, riordino della viabilità, e tanto tanto altro….” Chissà se proverà a mettere la mano sul fuoco e non bruciarsela
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