Mentre la Guardia di Finanza e la Polizia proseguono le loro indagini, dopo l’esposto presentato alla Procura della Repubblica da un esponente del Movimento 5 Stelle, in merito alla gestione della stagione lirica del Teatro Verdi, la direzione artistica di quest’ultima non sembra essere preoccupata, o forse non lo vuole dare a vedere ed è pronta domani alle ore 10,30, a presentare, proprio all’interno del Massimo cittadino gli appuntamenti della stagione lirico concertistica che ci condurrà al 2022 col concerto di Capodanno. Intanto, le indagini proseguono e nuovi nomi vengono alla luce. Si cerca di capire attraverso le oltre 300 determine stipulate dal Comune di Salerno, da quando Daniel Oren è stato nominato quale direttore artistico della stagione lirica, ovvero nel lontano 2006, succedendo a Giandomenico Vaccari, come siano stati utilizzati i quasi 4 milioni di euro che ogni anno tra Comune e Regione vengono stanziati per questi appuntamenti. Soprattutto si cerca di venire a capo dei legami che esistono tra Daniel Oren, Antonio Marzullo e i presidenti delle due associazioni “Europa Musica Impresa”, di cui è presidente Luigi Rubino e l’Associazione “All’Opera del Teatro”, con sede a Nola, il cui presidente è il figlio Mario Rubino. Tra i conti che non tornano e che le forze dell’ordine cercano di ricostruire in particolare i finanziamenti per la stagione lirica del 2016, quando sono stati spesi ben 557.000 euro, e 502.000 euro nel 2017. Numeri in netto contrasto con quelli relativi agli anni 2014 e 2015, in cui i costi risalivano rispettivamente 235.000 e 205.000. Insomma un incremento di spesa più del doppio nel giro di un paio di anni, senza contare che sempre all’ associazione “Europa Musica Insieme” il Comune di Salerno, nel 2017, ha affidato un supporto contabile per 30.000 euro, di cui non è stata resa nota alcuna finalità. Ma non è tutto questo lievitare dei costi lo si sta riscontrando anche nelle determine per il pagamento di attori e figuranti, gestione questa affidata all’Associazione all’Opera del Teatro di Nola. Con l’avvento di tale associazione, i costi hanno subito un notevole rialzo, perché sono lievitati a 443.000 e 416.000 euro negli anni 2016 e 2017, a differenza dell’anno 2015, in cui le spese ammontavano a 114.000 euro. Il “Sistema Teatro Verdi”, in mancanza di una fondazione, che renderebbe chiaro ogni contratto e bando, si fa purtroppo forte di tre associazioni private (la terza è quella che gestisce l’orchestra, che viene formata per chiamata diretta, senza alcuna audizione, fidandosi dei tre o quattro dirigenti e strumentisti che scelgono) che rendono fumosi i rendiconti. Ma non è tutto, le indagini iniziate dalle forze dell’ordine ora potrebbero allargarsi e coinvolgere anche altri teatri cittadini. Nello specifico sembra che si voglia anche verificare la procedura di affidamento del Massimo Cittadino per la stagione di Prosa e della Sala Pasolini al Teatro Pubblico Campano e nonché quello della gestione del Teatro Ghirelli e del Teatro Portacatena. Affidamenti, che sembra, siano avvenuti per chiamata diretta da parte dell’Amministrazione comunale di Salerno e non per bando pubblico come richiede la legge.
Birba