di Giuseppe Sanfilippo
Era il 13 Gennaio del 2012, quando 32 persone più Israel Franco Moreno sommozzatore spagnolo di 40 anni che stava lavorando sotto il relitto della nave, persero la vita nel naufragio della Costa Concordia, gente che venivano da ogni parte del mondo, Francesi, Italiani Tedeschi, Ungheresi, ecc.. e Dayana Arlotti, 5 anni nata a Rimini, la vittima più giovane della Costa Concordia, che trovò la morte con il padre Williams Arlotti 36 anni riminese, salito sulla nave da crociera per un vacanza speciale. Williams aveva messo da parte i soldi per quella crociera che aspettava da tempo, scomparve in acqua con la figlia. Doveva essere un viaggio per festeggiare la fine di una lunga convalescenza a causa di una forma rara di diabete per la quale aveva subito un doppio trapianto. La nave era salpata dal porto di Civitavecchia, e si dirigeva verso Savona, quando alle 21:45 del 13 gennaio urtò un gruppo di scogli nei pressi dell’Isola del Giglio. Una manovra sbagliata, una prassi consolidata che prevedeva che una nave da crociera si pieghi e si raddrizzi rapidamente per una sorta di saluto verso coloro che la osservano da terra, con annessi giochi di luci e segnali acustici. Una tradizione marittima che, tuttavia, si trasformò in tragedia. Per ricordare questo funesto evento il Liceo Scientifico “Gallotta” di Eboli sabato 13 Gennaio ha organizzato un incontro-dibattito con il Comandante Gregorio De Falco, un appuntamento che ha riscosso notevole successo. L’auditorium era pieno in ogni ordine di posto e i ragazzi sono stati lieti di affrontare gli argomenti lanciati nel dibattito. Sono stati trattati molti di quei momenti vissuti in quella dolorosa serata. Responsabilità, conseguenze e gli aspetti decisivamente rilevanti delle operazioni messe in atto in quel tragico evento. “In occasione dei dodici anni dall’immane tragedia siamo rimasti emozionati ed entusiasti di avere avuto nel nostro Liceo ospite il comandante Gregorio De Falco, cha ha interagito in pieno entusiasmo con noi – hanno ribadito i ragazzi del Liceo”. Eccellente apprezzamento di De Falco per l’interesse che gli studenti hanno mostrato nel corso dell’incontro, preparazione e ottima proprietà di dibattito, sono stati i punti rilevanti di questo appuntamento. Dal tema scelto ha preso via un vero e proprio confronto con interessanti approfondimenti che hanno dato spazio anche ad aspetti non conosciuti di quella drammatica serata, dettagliate poi da notizie tecniche sulla navigazione. Nel corso del meeting il Comandante ha rivissuto tutti i momenti fatidici di quel triste ricordo, colloquiando, tra un passaggio e un altro, con i ragazzi. Molti capitoli spesso non conosciuti ai più sono stati menzionati, e una sorta di rimprovero critico verso certi concetti tecnici della navigazione e sul soprassedere a miglioramenti legislativi, hanno movimentato criticamente il dibattito. Il comandante ha ribadito l’illogicità di certe procedure avvenute in quei tragici momenti, atti formalizzati anche durante la requisitoria processuale. “Le notizie arrivano poco alla volta e imprecise – ha ricordato come se fosse stato ieri il Comandante De Falco con ricordi ancora impressi nella sua memoria – all’inizio sembrava ci fossero tutte le condizioni, per poter poi arrivare ad un ordinato abbandono nave, ed a una evacuazione tranquilla. Stava procedendo tutto come da norma, decine di mezzi su mare ed in aria già erano state allertante, ma poi ci rendemmo conto, che non avendo interlocutori a bordo della Concordia, gli sforzi della pubblica utilità, della guardia costiera, delle forze militari, dei Vigili del fuoco, ma anche di imbarcazioni civili, non riuscivano a integrarsi con gli sforzi doverosi che dovevano esser fatti a bordo della nave Crocieristica, cosa che fece diventare difficili i primi soccorsi – ha ribadito De Falco in uno dei suoi passi”. Con lo sguardo profondo ed elencando gli sbagli che sono stati commessi in quella notte, e le difficoltà a gestire l’emergenza, rammentando il fatto che si poteva e si doveva salvare tutti, ha continuato: “L’assenza di coordinamento con l’autorità navale, ha condizionato pesantemente un piano di salvataggio che si stava mettendo in atto, per cui il disastro che ne è scaturito è stata una conseguenza dell’incomunicabilità con i comandi della nave. Comunicazioni inesistenti, ed errori tecnici disarmanti, hanno aggravato la situazione – ricorda De Falco ai nostri microfoni per un’intervista che è andata in onda anche nel corso della rubrica giornaliera dell’Osservatore Eburino condotto da Luciano Bruno e Cosimo Fresolone e inoltre ottimamente descritta nelle pagine del quotidiano on-line diretto Marco Naponiello Eboli-Notizie”. Molte le domande degli alunni presenti nell’aula Magna della scuola, come quella di Antonio Cuomo ragazzo di III C dell’istituto ebolitano che si domandava e ha chiesto: “come mai una nave che partendo da Civitavecchia per dirigersi a Savona abbia deragliato, ovvero ha proseguito su un’altra rotta non prefissa alla partenza?” Un’ interrogativo che De Falco ha molto apprezzato e a cui ha prontamente risposto, delucidando minuziosamente gli aspetti importanti della navigazione e delle leggi del mare. La professoressa Angela Lamonica, che insieme alla docente Annamaria Ferraro hanno organizzato questo evento ha detto a noi: ”Il Liceo Gallotta è una fucina non soltanto di formazione ma anche di cultura, sede di incontro su tematiche importanti come appunto il senso di responsabilità e di comunità, di tutto ciò ne parliamo sempre con gli studenti che sono l’anima della scuola e della nostra società. Noi del Liceo Gallotta crediamo molto nel valore dell’istituzione scolastica e dei suoi rapporti con la nostra area, esso dimostra ogni giorno il prezioso e importante ruolo che riveste all’interno del nostro territorio, per cui argomenti come quelli trattati oggi vanno a valorizzare un aspetto culturale che la nostra scuola si propone – ha affermato Lamonica”. Nel corso dell’incontro si sono tenuti molti altri temi che il Comandante ha trattato senza nessuna esclusione, rimarcando la sua posizione, sia nell’ambito professionale, alle dipendenze dell’amministrazione statale a cui per tanti anni ha fornito la sua valida missione, che nell’ambito sociale e politico: “Eletto nel Movimento Cinque Stelle, ho diverse volte espresso la mia contrarietà a certi condizionamenti e a situazioni su cui davo la mia disapprovazione, cosa che ha scaturito in seguito l’espulsione dal Movimento. Ho notato che la politica spesso è lontana dai cittadini e io sono un cittadino, per cui ho ritenuto distaccarmi per vivere a stretto contatto con i veri bisogni della gente, preferisco rimanere cittadino e mantenere dritta la rotta – ha concluso nell’intervista Gregorio De Falco”. Le delucidazioni finali della Dirigente Anna Gina Mupo unite a diverse osservazioni e commenti hanno chiuso la manifestazione, introdotta magnificamente da Gerardo Guarnieri e moderato in modo eccellente da Cosimo Gaeta e Rosa Iacomino giovani alunni del Liceo Scientifico Gallotta.