Si è tenuta ieri, nello spazio suggestivo e carico d’arte di Amira, nel cuore della città dei gigli, la presentazione del libro “Il Giovane Enrico”, scritto a quattro mani da Andrea De Simone e Tonino Scala. L’evento, inserito nel programma de “La lunga Berlingueriana 2025 – Quarta Edizione, nell’ambito de L’Altro Giugno Nolano” , si è trasformato in qualcosa di più di una semplice presentazione editoriale: è diventato un momento politico, culturale, emotivo. Una di quelle serate che lasciano il segno. Il libro, che racconta un Berlinguer giovane, appassionato e inquieto, ha saputo toccare corde profonde nei tanti presenti. Generazioni diverse, provenienze diverse, unite dalla voglia di ritrovare senso, parole, radici e futuro in una politica che spesso oggi appare smarrita. “Il Giovane Enrico” è riuscito a riaccendere la passione civile, a riportare la sinistra al centro del discorso pubblico, non come nostalgia, ma come possibilità. A discuterne insieme agli autori, sono intervenuti Gianfranco Nappi, Rita Fusco e Roberto Fico, ex Presidente della Camera dei deputati. Coordinava con sensibilità e attenzione Carmela Maietta. Ma il cuore pulsante della serata è stato, come spesso accade nei momenti sinceri, il dialogo col pubblico. E proprio rispondendo ad alcune domande, Roberto Fico ha voluto sottolineare che “stiamo costruendo – non da ora – un programma e un’alleanza sulle cose da fare, sulle sensibilità comuni, per provare a cambiare i Comuni, la Regione, il Paese. Bisogna fare uno sforzo per partire da parole chiare su temi come il lavoro, l’ambiente, la pace.” Dello stesso avviso Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana Campania, che ha ricordato come proprio dalle parole Pane, Terra e Pace, evocate nel libro dal giovane Berlinguer, la sinistra italiana – e non solo – dovrebbe ripartire in chiave moderna: “Con Roberto e con altri stiamo provando da tempo a mescolare sensibilità, visioni e percorsi per costruire una nuova proposta politica, a partire dalla Regione Campania” – ha concluso. “Questo libro è anche questo – ha detto Andrea Se Simone – un modo per parlarci, ascoltarci, sognare insieme. Un’ occasione per chi negli anni si è allontanato dalla politica ed oggi ritrova la voglia di ripartire. Una possibilità per le nuove generazioni per riscoprire valori, idealità,emozioni nell’ impegno politico “. La presentazione di “Il Giovane Enrico” è stata quindi molto più di un evento culturale: è stata un’occasione di confronto reale, un esercizio di memoria attiva, una spinta alla costruzione collettiva di un’alternativa. In un mondo che cambia e spesso dimentica, questa serata ha ricordato a tutti che la politica – quella buona – può ancora essere fatta di passione, di parole giuste, di comunità. E che forse, come il giovane Enrico, possiamo ancora sperare e agire per un mondo nuovo.





