di Francesca Guerrasio*
Si è concluso, il XX convegno internazionale di analisi e teoria musicale del GATM ospitato, per la seconda volta, dal Conservatorio di musica G. Martucci di Salerno e fortemente voluto dal compianto direttore Fulvio Maffia che, caratterizzato da quello spirito visionario e anticipatore che lo ha sempre contraddistinto, aveva capito, primo fra tutti, quanto fosse importante instaurare un dialogo costruttivo tra università e conservatorio. Una vera maratona scientifica durata quattro giorni che ha coinvolto un centinaio di ricercatori, docenti, musicisti, didatti e studenti con l’intento di riflettere non solo sulla storia ed evoluzione delle teorie analitico-musicali ma soprattutto sulle prospettive future della ricerca in quest’ambito, attraverso sessioni che hanno toccato i temi più svariati: dalle scienze cognitive alla didattica inclusiva, dall’altra musica ovvero quella del repertorio mandolinistico del ‘700 e canzonettistico napoletano di fine ‘800, alle piccole formazioni jazz, dalle composizioni rinascimentali e barocche a quelle delle strutture tonali romantiche per finire con le teorie e analisi delle musiche contemporanee di Azio Corghi e Salvatore Sciarrino. Sullo sfondo, un filone che il Conservatorio porta avanti da alcuni mesi con una progettualità che rivaluta la presenza delle donne nella musica, riattribuisce loro il meritato posto nella storia e rileva il pregnante apporto gestuale in un mondo che per troppo tempo le ha relegate ad un ruolo meramente marginale. La panchina rossa, inaugurata in concomitanza con la sessione “Donne, musica e cultura”, grazie alla tenacia della dott.ssa Luciana Giordano, rappresenta non solo il posto occupato da una donna che non c’è più ma anche il percorso di sensibilizzazione e il segno permanente di memoria e speranza che deve diffondersi in ogni dove. Solo il lavoro di squadra tra gli organizzatori del Convegno, i M° Nunzia De Falco, Catello Gallotti, Antonello Mercurio, Marina Mezzina, il presidente della Società di analisi e teoria musicale italiana Anna Maria Bordin, il neo direttore Fulvio Artiano e il vice-direttore Ernesto Pulignano, il consiglio di amministrazione che ha dialogato con la fondazione Ebris (ospitante negli splendidi locali le sedute plenarie dei relatori), ha permesso di accogliere 67 interventi di altrettanti docenti/ricercatori provenienti da rinomate università di tutto il mondo (Università di Milano, Scuola Normale Superiore di Pisa, Universidad Simon Bolivar, Università di Graz, Politecnico di Losanna, Università di Strasburgo, di Helsinki, di Nicosia, di Leeds, Cambridge, Northwestern University etc.) e da numerosi Conservatori d’Italia e d’Europa. Tra questi citiamo la relazione del prof. Yoel Greenberg dell’Università di Gerusalemme che ha esaminato la forma sonata nell’ottica di un processo di auto-organizzazione facente leva su un intreccio sapiente tra la Formenlehre tradizionale e le più moderne teorie ermeneutiche e linguistiche al fine di rilevare il costrutto dinamico di base la cui instabilità è portatrice di stimolo creativo/compositivo. E ancora quella del prof. L. Poundie Burstein della City University of New York che rifacendosi a trattati di fine ‘700 ha elaborato un paradigma tra le strutture tonali/schemi sui quali si basa la riconoscibilità dell’uditore e le più coeve teorie pedagogico-musicali. In contemporanea alle sessioni scientifiche il forum del Licei che ha visto la partecipazione di docenti e studenti e ha offerto un contributo ulteriore alla riflessione teorico-metodologica con un apporto prettamente didattico e momenti laboratoriali che hanno arricchito il dialogo tra le parti.
*docente e relatrice del Conservatorio Martucci di Salerno