di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Alla Fer.Gom arrivano le brandine: alle 11:30 di ieri mattina, infatti, su ordine della commissione straordinaria, gli uomini della Protezione Civile hanno consegnato sacchi a pelo e ferraglie con doghe ai presidianti. Non arriverà più, invece, la tenda che i manifestanti avevano richiesto ai vertici di Palazzo di Città: in città, infatti, ce n’è soltanto una disponibile, e le autorità municipali hanno deciso di non consegnarla, motivando la scelta con la necessità di avere sempre una tenda a disposizione in caso di urgenze; «eppure, la nostra richiesta – aveva dichiarato domenica scorsa ai nostri taccuini il delegato sindacale Fim-Cisl, Antonio Guglielmotti – appare legittima, considerando che la Protezione Civile di Montecalvoli concesse una tenda ai lavoratori delle Officine Ristori, anch’essi in presidio permanente, lo scorso ottobre. Il nostro presidio, poi, durerà sino a giovedì prossimo e, al di là di questo, abbiamo chiarito che, in caso di urgenza, avremmo provveduto a restituire immediatamente la tenda alla Protezione Civile».
Dall’inizio della settimana scorsa, i lavoratori dell’azienda di Gianpiero Contursi stanno presidiando i cancelli dello stabilimento battipagliese della Cooper Standard Automotive, ossia il colosso statunitense che, trasferendo inspiegabilmente le commesse per la realizzazione delle guarnizioni di gomma dei veicoli Fiat e Iveco dalla Fer.Gom all’olivetana Sud Gomma, ha costretto la piccola azienda a chiudere i battenti.
La cessazione delle attività, inizialmente fissata in concomitanza con l’inizio del 2015, era stata prorogata agli inizi di marzo, ma le 27 famiglie – la Fer.Gom ha molti dipendenti che sono vicendevolmente legati da rapporti di parentela – non si son viste approvare ancora la richiesta di cassa integrazione presentata a gennaio, dal momento che il Ministero del Lavoro sta ancora vagliando le domande di ottobre.
Proprio per questo, Guglielmotti e i suoi domani incontreranno il capo del personale Cooper Standard Europa, Marco Camurati, e il direttore della CS di Battipaglia, Pietro Mancuso, per parlare della possibilità di accompagnare gli ultimi mesi di vita dell’azienda dei Contursi con una manciata d’attività in grado di concedere ai presidianti una boccata d’ossigeno fino a luglio e agosto, quando dovrebbero arrivare gli ammortizzatori sociali.
«Lunedì sera – ha raccontato ieri Guglielmotti – i volontari della Protezione Civile hanno fatto un sopralluogo qui per cercare di portare al nostro fragile gazebo dei collegamenti per la corrente, ma qui non c’è illuminazione pubblica, e gli unici lampioni sono all’interno della Cooper; all’azienda, però, non vogliamo chiedere nulla».